Anch'io come il signor Mattia ho vinto la causa di mio padre per gli arretrati di invalidità e l'avvocato mi ha chiesto il 30% ma né io né gli altri eredi avevamo concordato o firmato qualcosa. Ho letto che il massimo è il 12.5%, è corretto? Tra l'altro quando ho chiesto spiegazioni all'avvocato mi ha detto: "eh signora, ma è una causa che va avanti da tempo e l'avete vinta grazie a me". Mio padre era invalido al 100%.
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Ritengo che Lei non debba affatto pagare il 30% della somma ricevuta.
Nel suo caso, dato che non ha firmato nessun preventivo, trovano applicazione i parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati, che stabiliscano anche in merito alle pratiche stragiudiziali.
in sintesi, per una Sua rapida informazione: a seguito della riforma che ha disposto l'abrogazione delle tariffe professionali, vige ora il principio della libera contrattazione tra professionista e cliente per ciò che riguarda il compenso dell'avvocato. In mancanza di tale accordo, preferibilmente scritto, sull'entità - o almeno sui criteri di determinazione - del compenso dovuto per una determinata prestazione professionale, l'importo della parcella del professionista deve essere calcolato sulla base dei cosiddetti “parametri”, vale a dire di quelle indicazioni tabellari, introdotte dalla riforma legislativa in sostituzione delle vecchie “tariffe”, che consentono di quantificare in modo tendenzialmente equo le spettanze dell'avvocato. Tali parametri - che vengono utilizzati anche dal Giudice quando condanna la parte soccombente alla rifusione delle spese di causa in favore di quella vittoriosa - forniscono l'indicazione di un importo medio del compenso dovuto per le varie fasi della vertenza; importo che varia a seconda del valore della controversia e secondo il grado del Giudice adito e che può essere aumentato fino all' 80% tenendo conto di una serie di variabili tra le quali rientra anche quella del risultato conseguito dall'avvocato al termine della vertenza.
Resto a Sua disposizione e porgo saluti cordiali,
A seguito della riforma, piuttosto recente, che ha disposto l'abrogazione delle tariffe professionali, per quel che riguarda il pagamento dei compensi agli avvocati vige ora il principio della libera contrattazione tra professionista e cliente; ciò significa che l'avvocato è legittimato a chiedere al proprio cliente soltanto la cifra (in ipotesi anche significativamente elevata) che sia stata previamente accettata e concordata (meglio se con apposita pattuizione stipulata per iscritto) con il cliente stesso.
In mancanza di tale accordo sull'entità o sui criteri di determinazione del compenso dovuto per una determinata prestazione professionale, l'importo della parcella dovrebbe essere calcolato sulla base dei cosiddetti “parametri”, cioè di quelle indicazioni tabellari, introdotte normativamente in sostituzione delle vecchie “tariffe”, che consentono, quando appunto non vi siano altri criteri stabiliti concordemente dalle parti, di quantificare in modo corretto ed equilibrato le spettanze dell'avvocato. Tali parametri (che vengono utilizzati anche dal Giudice quando condanna la parte soccombente alla rifusione delle spese di causa in favore di quella vittoriosa) forniscono l'indicazione di un importo medio del compenso dovuto per le varie fasi della vertenza; importo che varia secondo il valore della controversia e secondo il grado del Giudice adito e che può essere aumentato fino all'80% tenendo conto di una serie di variabili tra le quali rientra sicuramente anche quella del risultato (decisamente positivo nel caso di cui si parla) conseguito dall'avvocato al termine della causa.
Avv. Davide Pozzoli
Se non è concordato l'importo, occorre stare alle tariffe di legge, che non prevedono certo il 30%, ma si ha riferimento all'attività effettivamente svolta. Si rivolga all'ordine degli avvocati competente per capire quanto è l'importo dovuto, previo avviso all'avvocato, così magari un accordo lo trovate.
Salve,
Le tariffe dei legali sono oramai liberalizzate, pertanto il suo avvocato puó chiederle la cifra che ritiene più opportuna. Tenga presente che nel calcolo delle parcelle viene in rilievo la vittoriosità o meno del giudizio, oscillando la tariffa di conseguenza tra minimi e massimi.