Salve,spero di ricevere da voi un aiuto in quanto non so più dove sbattere la testa. Mi è stato notificato un atto per chiusura indagini del quale sono stato già convocato nel giugno 2019 dalla polizia per elegere domicilio e rispondere ad alcune domande. Il reato in questione è il 640 ter per aver violato credo un conto corrente bancario prelevando 20 euro con ricarica conto gioco a mio nome del quale non ho accesso dal 2010 e una ricarica Postepay a nome di un altra persona di 290 euro. Premetto che di queste cose non ne so perfettamente nulla e non so perché mi trovo indagato e come giustamente ha detto l avvocato bisogno richiedere il fascicolo. Ora mi chiedo, e chiedo a voi , essendo una somma irrisoria di 310 euro potrei mettermi in contatto con questa persona in maniera pacifica , dargli questi soldi e chiudere la questione? Dico questo perché io sono in lista trapianti di cuore e sinceramente già ho troppi miei problemi di salute a cui pensare e non vorrei spendere altri soldi tra avvocati ecc ecc.
Spero di essere stato chiaro nell espormi .
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Salve signor Esposito,
da quanto mi descrive (ma ad ogni modo bisogna valutare le prove o meno esistenti nel fascicolo pubblico!) si profilerebbe una frode informatica che rispetto alla truffa si distingue per le modalità con cui viene commesso il presunto reato. In particolare si prescrive che il reato sia stato commesso manomettendo programmi informatici. Se tutto coincide, però, si potrebbe anche profilare l'ipotesi di un estinzione d'ufficio del reato per tenuità del danno causato. Tutto sta a valutare le prove pubblico. E bisogna che mi spieghi bene cosa è successo nel suo caso perchè così a caldo non me la sento di dar valutazioni.
Buongiorno, sono l’Avv. Arnaldo Lepore.
Se il Pubblico Ministero le contesta il reato di cui all’art. 640 ter c.p. senza aggravanti, il risarcimento del danno alla vittima le consente di chiudere il processo.
Infatti, anche qualora a seguito del risarcimento la vittima non volesse ritirare la querela, il giudice la dichiarerebbe non punibile per intervenuta riparazione del danno ai sensi dell’art. 162 ter c.p.
Se, invece, il Pubblico Ministero le contesta il reato di cui all’art 640 ter c.p. in forma aggravata, la riparazione del danno non determinerebbe la chiusura del processo ma solo un modo per diminuire la pena in caso di condanna.
Per qualunque altra informazione sono a Sua disposizione.
Cordiali saluti
Una delle principali novità introdotte dalla recentissima Legge di riforma del codice penale e di procedura penale (che ha modificato, tra l’altro, la prescrizione e previsto più stringenti termini per le indagini del P.M.) riguarda la possibilità, per i reati procedibili a querela, di ottenere l’estinzione del reato contestato a seguito di condotte risarcitorie e riparative da parte dell’imputato.
La Legge 23 giugno 2017, n. 103 ha infatti introdotto il nuovo articolo 162 ter c.p. secondo cui: “Nei casi procedibili a querela soggetta a remissione, il giudice dichiara estinto il reato, sentite le parti e la persona offesa, quando l’imputato ha riparato interamente, entro il termine massimo della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, il danno cagionato dal reato, mediante le restituzioni o il risarcimento del danno, e ha eliminato, ove possibile, le conseguenze dannose o pericolose del reato”.
Si tratta di una facoltà che potrebbe offrire concrete possibilità di “cancellazione” della propria condotta illecita, soprattutto se il Legislatore darà effettivamente corso alla delega ricevuta nella medesima L. 10372017 per l’ampliamento dei casi di perseguibilità a querela; la delega comprende, in particolare, l’estensione a tutti i casi di reati contro il patrimonio previsti dal codice penale (purché non commessi in danno di minori o infermi di mente ovvero in assenza di circostanze aggravanti).
Ma l’efficace operatività della nuova normativa è legata soprattutto all’introduzione della possibilità di ottenere l’estinzione del reato anche in seguito ad offerta reale (ai sensi degli artt. 1208 codice civile), formulata dall’imputato e non accettata dalla persona offesa, sempre che il giudice riconosca la congruità della somma offerta.
Allo stato, la nuova causa di estinzione del reato è comunque applicabile, tra le altre, alle seguenti ipotesi di reato (di norma solo se non aggravate): accesso abusivo a sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.), truffa (art. 640 c.p.), appropriazione indebita (art. 646 c.p.), turbata libertà dell’industria o del commercio (art. 513 c.p.), frode assicurativa (art. 642 c.p), fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517 ter c.p.),nonché la corruzione tra privati (2635 c.c.), salvo che dal fatto derivi una distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni o servizi.
