Buonasera,
Convivo da 3 anni con la mia compagna , conosciuta quando era in in attesa al 5 mese.
Il suo ex compagno se n’è andato prima che il figlio nascesse ( ne era a conoscenza); ed è stato riconosciuto solo dalla madre.
Se ora volessi avanzare una pratica per adozione, saremmo tenuti a comunicarlo anche al padre naturale anche se non ha mai riconosciuto ne visto il bambino?
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Gentile Jack,
L'adozione del figlio minore della sua compagna rientra nelle adozioni in casi particolari previsti specificatamente dalla legge.
Perché la adozione possa andare a buon fine è necessario che si verifichino due condizioni che il legislatore ha specificatamente previsto nel caso delle adozioni in casi particolari.
La legge richiede l'assenso del genitore convivente, in questo caso, della sua compagna, nonché il consenso dell'altro genitore non convivente, qualora quest'ultimo sia esercente la potestà genitoriale.
Nel suo caso poiché il bambino non è stato riconosciuto dal padre naturale, questi non ha la potestà genitoriale sale sul minore, pertanto, il suo consenso non è una condizione necessaria per l'adozione., e'necessario, invece, che la madre sia consenziente.
Con l'adozione del minore della sua compagna sarà lei ad acquisire la responsabilità genitoriale nei confronti di questo bambino e quindi a dover provvedere a lui per il suo sostentamento e per la sua crescita.
Avv Marina Ligrani
Buongiorno,
certamente lei può adottare il figlio della sua compagna. Quanto al consenso dell'ex compagno ritengo che non sia necessario posto che quest'ultimo, oltre a non essersi mai interessato al figlio, non l'ha neppure riconosciuto.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Avv. Tiziana Vianello
Gentile Signore,
è possibile adottare il figlio del partner convivente, previo assenso dei suoi genitori. Tuttavia, se il padre naturale non ha riconosciuto il bambino, allora non c'è bisogno di richiedere il suo assenso.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni, sono a Sua disposizione.
Saluti.
Avv. Marina Moretti
Buongiorno.
La legge prevede la possibilità di adottare i figli dei propri compagni conviventi e per farlo occorrerà procedere con la richiesta avanti il Tribunale dei Minori competente per il luogo di residenza del minore.
In tale sede il padre naturale dovrebbe fornire il proprio consenso all'adozione. Tuttavia, non essendo il bambino riconosciuto da nessun padre, occorrerebbe procedere prima al riconoscimento in modo da registrare la paternità e procedere poi di conseguenza.
Consiglio comunque di rivolgersi ad un legale per gli opportuni approfondimenti.
Avv. Giada Trincheri