Abbandono del tetto coniugale: come funziona?

Inviata da Cristina. 23 feb 2015 Divorzio

Mio marito non vuole uscire di casa, io mi sono stufata. Non vuole che io esca, nemmeno con nostro figlio! Se me ne vado in in affitto e lui mi denuncia x abbandono del tetto, cosa succede? E nostro figlio - ancora minorenne - lo dovrebbe tenere lui o potrei portarlo con me? Aiutatemi, non voglio il divorzio ma non so più cosa fare. E vorrei capire come andrebbero le cose da un punto di vista legale prima di prendere qualsiasi decisione. Grazie mille

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Non c'è piu' il reato di abbandono del tetto coniugale.
Prima però di consigliarLe devo chiedere altro ai fini delle condizioni essenziali.
Se vuole può contattarmi tramite il portale.

Avv. Strazzeri Luciano Avvocato a Catania

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Buonasera Cristina,
prima di tutto mi sento di suggerirLe di chiarire bene con se stessa se intende effettivamente separarsi. Se è convinta che la separazione sia il "male minore" per tutti, quindi anche per Suo figlio, si rivolga a un avvocato esperto in Diritto di Famiglia che La potrà assistere supportandola se è il caso anche psicologicamente.
Premesso quanto precede, La informo innanzitutto che la casa familiare (a prescindere dal soggetto intestatario salvo casi particolari su cui non mi soffermerò) viene assegnata al genitore affidatario c.d collocatario del figlio minore. Al proposito non ha precisato l'età di Suo figlio sebbene abbia scritto che e' minore.La rassicuro anche sul fatto che nel 90% dei casi i figli minori vengono collocati presso la madre.
Se, come sembra Lei dovrà procedere, fosse costretta ad inoltrare un ricorso per separazione personale giudiziale, alla stessa udienza dinanzi al Presidente oppure poco tempo dopo, verranno adottati i c.d provvedimenti temporanei ed urgenti che statuiranno, in via provvisoria, tra le altre condizioni, anche sull'assegnazione della casa familiare. Presupponendo, come probabile, l'assegnazione a Suo favore della casa familiare, se Suo marito non rilasciasse l'immobile spontaneamente, Lei potrà' procedere con un'azione esecutiva finalizzata allo "sfratto" di Suo marito.
Ho il dovere di precisarLe che se Lei ha un reddito annuo inferiore all'importo di euro 11369,24 ha diritto al patrocinio a spese dello Stato relativamente alla ipotetica causa di separazione giudiziale o nella auspicabile procedura di separazione personale consensuale.
A Sua completa disposizione per qualsiasi necessità.
Cordialmente

Avv.Silvia Parrini

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Buongiorno, grazie per la Sua domanda.
Lei può tenere Suo figlio con sè, sempre e ovunque, ma dovrà pattuire con Suo marito le modalità di collocazione del minore e di visita da parte del padre, oltre al contributo al mantenimento.
Uscire di case senza separarsi non è consigliabile, perchè lei ha diritto a mantenere l'abitazione coniugale se il figlio rimane a vivere con Lei e se l'abbandona è ovvio che perderà ogni potere.
Occorre riflettere sulla decisione da prendere con calma. Le due cose che dice sono tra loro contraddittorie. Cosa significa non voglio il divorzio?
Resto a disposizione ai numeri che troverà sul mio sito web.
Avv. Giulia Gasparini Carpi (Modena)

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Buongiorno, innanzitutto occorre un chiarimento di idee da parte sua poichè la situazione familiare, anche e sopratutto nei confronti del figlio piccolo, non può continuare dato che è deleterio crescere vivendo una situazione conflittuale in famiglia. Per questo non lasci l'abitazione coniugale, ma si rivola ad un bravo legale che le consigli in primo luogo di inoltrare domanda di separazione legale in modo da regolamentare il rapporto con il marito e nei confronti del figlio. È una situazione difficile che però occorre affrontare per evitare problemi futuri e azioni da parte del coniuge che potrà agire anche lui in Tribunale, contro di lei, manifestando sofferenza ai comportamenti giunti all'esasperazione. Mi creda, la famiglia è importante, ma solo se si vive sereni ed in armonia, altrimenti il figlio ne subisce le conseguenze. Auguri avv. Speranzini

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Buongiorno, la sua scelta di prendere in locazione un immobile diverso dalla abitazione coniugale denota una propensione alla separazione. In tal caso sarebbe meglio valutare nel complesso la strategia migliore da intraprendere, ipotizzando anche la possibilità di raggiungere un accordo con suo marito in merito ad un momentaneo spostamento del domicilio, unitamente a suo figlio. Diversamente è sconsigliabile abbandonare l'abitazione. Resta inteso, ovviamente, che suo marito non ha alcun diritto di impedirle di uscire, da sola o con suo figlio. Cordiali saluti
Avv. Fabio Ansideri

Legal Partners - Avv. Fabio Ansideri Avv. Michela Corbetta Avvocato a Como

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Buongiorno Signora Cristina.
Personalmente Le consiglio di non allontanarsi dalla casa coniugale, né da sola né con suo figlio. Le conseguenze sarebbero gravi per Lei e anche per suo figlio. Dall'addebito della separazione alla sottrazione di minore.
Le consiglio di valutare la possibilità di separarsi da suo marito. Si tratta di una decisione non facile, ma considerato che Lei manifesta una certa intolleranza alla prosecuzione della vita coniugale mi sembra la strada migliore. Se invece pensa di recuperare il rapporto con suo marito, Le consiglio un percorso di mediazione famigliare, che può azionare anche presso i servizi sociali del suo comune di residenza (se offerti). Se decide per la separazione, allora contatti un legale che si occuperà di comunicare questa sua intenzione al suo coniuge. Dopo di che le strade possono essere diverse. Separazione consensuale, negoziazione assistita (strade consigliate) o separazione giudiziale. Solo dopo che avrà attivato e concluso uno di queste azioni potrà lasciare la casa con suo figlio.
Se ci sono condizioni che legittimano l'abbandono della casa coniugale per esigenze di sicurezza personale o di suo figlio, (maltrattamenti, botte, ecc..) allora contatti i carabinieri, i servizi sociali del suo comune, faccia una bella denuncia e poi vada via e si rivolga sempre ad un legale che saprà consigliarla e seguirla.
Se vuole approfondire con me la sua situazione mi può contattare per le opportune valutazioni. La saluto cordialmente. Avv. Raffaella Scarinci

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Buongiorno,
Le consiglio in primo luogo di avvertire per iscritto Suo marito se Lei intende allontanarsi con Suo figlio, indicando specificatamente il luogo ove si recherà, che non dovrà essere lontano al punto da impedire al padre di esercitare il proprio diritto/dovere nei confronti del minore. Ciò ovviamente non vale in caso di eventuali violenze perpetrate da suo marito.
Le consiglio comunque di rivolgersi ad uno studio legale che si occupi di diritto matrimoniale per i consigli del caso. È sconsigliabile procedere, ad ogni buon conto, senza aver trovato un accordo/aver comunicato le proprie intenzioni motivando la propria decisione.
Ci contatti pure per la consulenza del caso. Il nostro studio si occupa da sempre di diritto matrimoniale e di famiglia.
Cordiali saluti.
Avv. Annamaria Vizzolesi

Studio Legale Vizzolesi Avvocato a Collecchio

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Gentile Signora,
nel momento in cui ci si allontani senza giustificato motivo dalla casa coniugale, soprattutto portando con sè i figli e dunque sottraendoli alla potestà/responsabilità genitoriale dell'altro coniuge, si corre il rischio di subire conseguenza negative durante la fase di separazione, oltre che spiacevoli conseguenze penali per sottrazione di minorenni (civilisticamente, invece, si corre il rischio di vedersi "addebitare la separazione" e quindi non poter godere di eventuale mantenimento da parte del marito). Ciò, sempre che non ricorrano "ipotesi costituenti giustificato motivo di abbandono del tetto coniugale: si tratta di casi non espressamente descritti dalla Legge ma ricostruiti sulla base delle diverse sentenze dei Tribunali. Se necessita di consulenza e assistenza, sono naturalmente a Sua disposizione per approfondire l'argomento e consigliarLa su come comportarsi anche in questa fase "ante separazione". Con i migliori saluti. Avv. Riccardo Galli di Piacenza

Avv. Riccardo Galli Avvocato a Piacenza

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