Salve. Vado subito al sodo. Mia moglie da circa un mese ha abbandonato il tetto coniugale per andare a vivere in affitto con un altro uomo. La loro relazione, tra l'altro, va avanti da circa un anno e riprende una storia sospesa una decina di anni fa, poco dopo che ci eravamo sposati. Non ancora ci siamo separati perché temo di trovarmi a doverle dare casa nostra (casa mia ma abbiamo la comunione dei beni) e i nostri figli che effettivamente preferiscono stare con me. Aggiungo che lavoro da 8 anni nella stessa azienda ma con contratto interinale mentre mia mogli ed il convivente sono entrambi disoccupati e vivono con un sussidio di disoccupazione di lui e degli aiuti dei miei suoceri. Come devo comportarmi? Ho davvero paura di trovarmi senza figli,senza moglie e senza casa.
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Egr. sig. Luca,
il consiglio che Le posso dare è di non avere timore e di attivarsi per la separazione legale. Accettare l'attuale situazione di separazione di fatto, imposta dal comportamento di Sua moglie, non è opportuno, perchè non tutela in alcun modo nè Lei nè i Suoi figli. Oltretutto, più il tempo passa, più si cristallizza lo stato delle cose.
Le suggerisco, pertanto, di rivolgersi quanto prima ad un avvocato di Sua fiducia, per cercare di avviare una trattativa con Sua moglie per una separazione consensuale.
In quella sede, se Sua moglie è d'accordo, si potrà prevedere che i figli rimangano con il padre, con conseguente assegnazione al padre della casa familiare (a chi sia intestata è indifferente, perchè per legge la casa va in uso al genitore che convive con i figli). Potreste trovare un accordo anche sulle condizioni economiche, prevedendo che Sua moglie provveda da sola al proprio mantenimento (come ha fatto finora, per quanto ho inteso).
Se non si raggiunge un accordo, Lei potrà agire in giudizio chiedendo la separazione con addebito a carico di Sua moglie dal momento che ha abbandonato il tetto coniugale, la collocazione dei figli con Sè e l'assegnazione della casa.
Non abbia timore e si faccia parte attiva!
Cordiali saluti
avv. Barbara D'Angelo
Egregio Sig. Luca,
in base alle informazioni da Lei fornite, ritengo che Lei possa intraprendere due strade, più precisamente:
1) trovare un accordo con Sua moglie per una separazione consensuale, prevedendo l'affido condiviso dei figli (se minori) con collocazione presso l'attuale residenza del padre (casa coniugale). In tal modo Lei resterebbe il genitore con cui i figli convivono e non prederebbe la disponibilità della casa.
2) in caso in cui non sia possibile addivenire ad un accordo, procedere con la separazione giudiziale, domandando: (a) l'affidamento condiviso dei figli, sempre con collocazione prevalente presso la Sua attuale residenza (casa coniugale) che, pertanto, verrebbe assegnata a Lei, (b) l'addebito della separazione a Sua moglie (dimostrando che la crisi coniugale è sorta a causa della violazione degli obblighi coniugali da parte della stessa),circostanza che escluderebbe l'obbligo di corrisponde un assegno per il mantenimento di Sua moglie.
Sono a Sua disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti.
Avv. Lucilla Navarra
Buongiorno Luca,
per risolvere il Suo problema ha a disposizione due opzioni. La prima è quella di cercare di trovare un accordo con sua moglie e di seguire, dunque, la strada di una separazione consensuale (più veloce e meno dispendiosa). L'accordo potrebbe prevedere che i figli vengano affidati ad entrambi i genitori ma abbiano collocazione prevalente presso la residenza del padre che resterebbe quella attuale, ovvero la casa coniugale, assegnata a Lei. Per quanto riguarda il mantenimento di Sua moglie, l'accordo potrebbe prevedere che nulla sia dovuto in quanto la causa della crisi coniugale è a lei riconducibile. Per i figli, vista la collocazione prevalente degli stessi presso di Lei, potreste stabilire che Sua moglie versi mensilmente almeno 150,00 euro per contribuire al mantenimento degli stessi (visto che attualmente è disoccupata). Nell'ipotesi in cui non troviate un accordo, la strada da percorrere è quella della separazione giudiziale in cui potrebbe chiedere l'addebito a Sua moglie (provando che la crisi coniugale è sorta a causa della violazione degli obblighi coniugali da parte della predetta), cosa che escluderebbe l'obbligo di versarle il mantenimento. Per quanto riguarda i figli, anche in questo caso, potrebbe chiedere l'affidamento condiviso con collocazione prevalente presso la residenza paterna, ovvero presso la casa coniugale che, pertanto, verrebbe assegnata a Lei con obbligo della madre di corrispondere un assegno mensile per contribuire al mantenimento della prole.
Saluti
Avv. M. Rita Atzori
Gentile Signor Luca,
Lei puó chiedere la sepatazione personale dalla moglie.
Puó intraprendere due vie:
1)trova un accordo con la moglie sulla collocazione dei figli prevalentemente con il padre presso la casa coniugale con assegnazione al padre della casa familiare e nessun obbligo di mantenimento a favore della moglie(atteso l'abbandono da parte della moglie del tetto coniugale);
2)separazione giudiziale con addebito della separazione in capo a sua moglie per essere venuta meno all'obbligo di fedeltà e di convivenza sotto lo stesso tetto, chiedendo la collocazione dei figli prevalentemente con il padre presso la casa coniugale con assegnazione al padre della casa familiare e nessun obbligo di mantenimento a favore della moglie avendo chiesto l'addebito in capo alla moglie.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti porgo cordiali saluti.
Avv. Emanuela Costa.
Buongiorno Signor Luca,
non deve avere alcuna paura perchè è il comportamento di sua moglie ad essere contrario ai doveri nascenti dal matrimonio e non il suo.
Può proporre ricorso per separazione chiedendo l'addebito a sua moglie,il mantenimento della casa e l'affido dei figli con permanenza nella casa familiare quindi con lei visto l'abbandono del tetto coniugale da parte della madre.
Può agire anche penalmente.
A sua disposizione per ulteriori informazioni.
Avv. Maria Croce
Buongiorno,
La situazione da come è stata prospettata evidenzia una serie di condizioni sfavorevoli per la moglie che le permettono di poter richiedere una separazione con addebito, considerata la nuova convivenza. Le consiglio di muoversi fin da subito per tutelarsi legalmente, le offro la mia disponibilità per assisterla nella pratica di separazione o qualora necessitasse di avere ulteriori informazioni. Cordiali saluti
Avv stab Michela parzani
Buongiorno Signor Luca.
Non abbia paura.
Da quanto narra, molto difficilmente si troverà senza figli e casa poiché sussistono tutti i presupposti per chiedere l'addebito della separazione con esclusione della medesima a percepire un eventuale assegno di mantenimento. Inoltre potrebbe chiedere l'assegnazione della casa coniugale e l'affidamento condiviso dei figli con collocazione presso di sé.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e/o informazioni ed invio distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Buonasera Luca,
l'abbandono del tetto coniugale legittima una richiesta di addebito della separazione, il cui accoglimento escluderebbe il diritto di Sua moglie a percepire l'assegno di mantenimento.
Per quanto riguarda i figli, il cui affidamento sarebbe condiviso, Lei potrebbe, però, chiedere che vengano collocati presso di Lei e quindi ottenere l'assegnazione della casa coniugale dove rimarrebbe con loro. Naturalmente occorre tenere conto dell'età dei figli.
Il mio studio è a Sua disposizioni per ulteriori chiarimenti e informazioni Le necessitassero.
Cordiali saluti
avv. Liana Bauccio
Salve Luca lei potrebbe chiedere e probabilmente ottenere la separazione con addebbito che comporta che l'altro coniuge non ha diritto al mantenimento al diritto abitazione etc ma solo agli alimenti che sua moglie essendo disoccupata otterrebbe. Mentre l'affidamento dei figli potrebbe assere condiviso con collocazione presso uno dei due e diritto di visita dell'altro. Per ulteriori informazioni , per un'analisi più approfondita e eventualmente per assistenza legale può contattare il mio studio. Cordiali saluti, Avv. Angela Vicario