Abbonamento palestra interrotto dal titolare della palestra.

Inviata da unadomanda. 2 ago 2024

Un consumatore ha presentato ripetute lamentele al personale della palestra riguardo alle condizioni della temperatura interna troppo elevata (27/28 gradi) durante i mesi estivi. A seguito di una telefonata con il direttore, quest'ultimo ha deciso di interrompere l'abbonamento del consumatore, ritenendo la conversazione spiacevole. Ha citato l'articolo 7 del contratto, clausola risolutiva espressa ex art. 1456 c.c.

L'articolo citato recita: "La Società può porre termine all’abbonamento di qualsiasi Cliente senza preavviso e con effetto immediato qualora la condotta di quest'ultimo possa essere dannosa all’immagine o agli interessi della Società stessa; in caso di violazione dei termini delle condizioni del contratto, inclusi i regolamenti di volta in volta vigenti; nel caso in cui tutta o parte del pagamento concordato per l'iscrizione divenga esigibile e risulti non pagato entro il termine previsto. In tali casi il Cliente perde tutti i diritti e privilegi inerenti all’abbonamento, senza possibilità di rimborso."

È rilevante sottolineare che le comunicazioni e le lamentele del consumatore sono sempre avvenute in forma privata e non pubblica (nulla è stato reso pubblico online o tramite altri mezzi). Si richiede pertanto di valutare se il direttore abbia agito legittimamente nel decidere di interrompere l'abbonamento del consumatore o se, da un punto di vista legale, non vi siano sufficienti motivazioni per tale decisione.

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Buongiorno, immagino che il direttore vorrà appellarsi alla condotta ritenuta "dannosa all'immagine e agli interessi della Società", allegando magari un danno creato dalla lamentela avvenuta eventualmente di fronte ad altre persone, o affidandosi a un'interpretazione molto forzata del danno agli interessi della società, fino a farvi rientrare il tempo dedicato da lui stesso e dagli addetti ad affrontare con il consumatore la questione inerente la temperatura.
Complessivamente, così come presentate, non mi sembrano motivazioni affatto sufficienti per esercitare il diritto di risolvere il contratto.

Avvocato Davide Testa Avvocato a Padova

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Buonasera,per rispondere adeguatamente dovrei conoscere esattamente contenuti e modalità delle conversazioni;apparentemente,così come indicata la vicenda,sembra una sanzione sproporzionata ma la valutazione richiede chiarimenti ulteriori.Cordialmente,aamvv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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