Buongiorno, il padre di mio figlio da anni fa uso di cocaina. Pensavo uso saltuario poi col tempo ho capito che era costante. Abitavamo con nostro figlio di 5 anni in un altro paese europeo. Dopo il mio ennesimo avviso, l'ultima volta che gli ho trovato un sacchetto di sostanza in tasca ho preso mio figlio e sono tornata in Italia dai miei genitori con il suo permesso, inizialmente per le vacanze estive. Ora ho capito di voler rimanere a vivere in Italia. Lui mi ha firmato un foglio con un consenso per un anno, con l'idea di farli incontrare almeno una volta al mese. È possibile che per il suo stile di vita, fatto di alcol e droga, il bambino mi possa esser affidato totalmente? Non sono sicura di riuscire a trovare prove dato che ne fa uso solo in bagno. Lui è chef e guadagna molto bene.
Quali prove posso trovare? Grazie
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Certo che può, se lo stile di vita del padre è pregiudizievole per il minore, l'affidamento può essere richiesto in via esclusiva e in tale ipotesi potrebbe essere anche richiesto che gli incontri tra padre e figlio siano protetti, a tutela del minore.
Ciò potrebbe essere anche più facile vivendo in due Stati diversi, se ho ben compreso.
Trovare prove può non essere facile, anche se per esempio una certa disamina medica sul soggetto potrebbe far individuare quanto Lei dice: tuttavia certamente il caso può essere istruito. Essendo una questione delicata comunque Le consiglio di consultare un legale e approfondire la vicenda, in modo da ricevere i giusti consigli.
Nel caso avesse necessità, mi consulti tramite il portale.
Se riesce, anche con aiuto di testimonianze di amici, a provare l'uso continuo di droga, può far ricorso al tribunale dove ora vive per ottenere affidamento esclusivo, stabilizzazione in Italia, garantiti comunque i diritti di visita per il padre.
Si muova in tal senso subito e con aiuto di un legale.
Resto a disposizione
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Buonasera Gloria,
nel Suo caso, non solo è possibile richiedere al Tribunale la previsione dell'affidamento esclusivo ma direi che sia doveroso nell'interesse di Suo figlio. A seguito di attenta e approfondita valutazione di tutte le circostanze del caso, riterrei inoltre opportuno esaminare l'opportunità, sempre nell'interesse di Suo figlio, di prevedere il diritto di visita del padre in modalità protetta ovvero alla presenza di assistenti sociali e, se del caso, anche l'eventuale sospensione del diritto di visita per un periodo di tempo con la determinazione di specifici obblighi ed impegni a carico di Suo marito.
In punto di prove, sarebbe sufficiente e necessario che vi fossero testimoni in grado di riferire sull'abuso di alcol e/o droghe.
Rimanendo Sua completa disposizione per qualsiasi necessità, La saluto molto cordialmente.
Sicuramente un comportamento che possa mettere a rischio la qualità di vita del figlio tanto da andare contro l'interesse dello stesso minore viene considerato ostativo per l'equilibrio psico - fisico del minore e per il suo corretto sviluppo.
Della condotta di vita del padre naturale deve essere interessata l'Autorità Giudiziaria chiedendo, nel caso, l'accertamento della capacità genitoriale e dunque l'affido in via esclusiva.
L'uso di sostanze stupefacenti rappresenta un elemento inficiante per l'equilibrio del genitore e dunque per un buon esercizio della capacità genitoriale.
Per maggiori informazioni mi contatti.
Avv. Marina Ligrani