Buongiorno,
sono Susy, ho due figli: uno di 15 anni e uno di 11 anni. Dal 2008 sono separata da mio marito. Da quel momento il padre non si è mai fatto sentire telefonicamente e nemmeno è venuto a trovare i figli. Non ha mai adempiuto al loro mantenimento. Il 05 febbraio 2016 abbiamo fatto il divorzio. Ad oggi lui pretende di vedere i figli. Chiedo se è possibile intraprendere la strada per affido esclusivo o per togliere la patria potestà.
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Gentilissima Susy,
mi sorge una riflessione e domanda spontanea: ma perche', se cosi' come ha scritto, il padre dei Suoi figli si e' sempre disinteressato di loro sia affettivamente che economicamente, non ha eccepIto tali fatti in sede di divorzio? Gia' in quella sede Lei avrebbe potuto chiedere l'affidamento esclusivo.
Se, come intuisco, e' stato depositato un ricorso congiunto di divorzio o un ricorso giudiziale in seno al quale e' stato statuito o richiesto l'affidamento condiviso, ritengo sia piuttosto arduo richiedere oggi, a breve distanza di tempo, una modifica delle condizioni di divorzio.
Ad ogni buon conto per darle una risposta completa avrei necessita' di leggere la sentenza di divorzio.
A Sua disposizione per assistenza, anche per chiarimenti telefonici.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Buongiorno Signora Susy.
A seguito di reiterato disinteresse del padre nella vita dei figli, nonché nel mantenimento dei medesimi Lei può agire sia in sede civile per ottenere l'affidamento esclusivo e/o la decadenza dalla responsabilità genitoriale, sia in sede penale per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare ex art. 570 c.p.
Per valutare la strada da intraprendere sarebbe necessario un approfondimento della vicenda e dettagli su ciò che Lei intende raggiungere con l'azione giudiziaria.
Resto a disposizione per ogni ulteriore necessità e/o chiarimento ed invio distinti saluti.
Gentile Susy,
sono a Sua disposizione per farLe ottenere dal tribunale l'affidamento esclusivo e la decadenza della responsabilità genitoriale del Suo ex coniuge. Saluti cordiali,
Avv. Giovanni Bonomo,
Gentile signora Susy,da quel che espone,che mi pare assai grave,ritengo che possa richiedere con successo l'affido esclusivo e,con maggiore difficolta' di esito positivo,anche la decadenza della responsabilita' genitoriale Cordialmente Avv. Alfredo Guarino Napoli
Aggiungo a quello che ha già riferito la collega che, in teoria, vi sarebbero anche gli estremi per denunciarlo penalmente laddove il contributo per il mantenimento non sia mai stato versato né in fase di separazione né ora che siete divorziati...da valutare ovviamente il suo caso concretamente.
Cordialità
Gentile Susy,
La legge sull'affidamento condiviso del 2006 realizza una vera e propria inversione del regime precedente, infatti, se prima il modello di affidamento monogenitoriale risultava essere la regola, oggi, al contrario, viene considerato come ultima soluzione.
Per consentire questa estrema modalità di affido è necessario che esista una condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa di uno dei genitori o comunque tale da rendere quell’affidamento in concreto dannoso per il minore.
In particolare, la legge prevede che l’affido esclusivo possa essere disposto:
1) Su iniziativa del giudice stesso, qualora egli ritenga che l’affidamento condiviso sia contrario all’interesse del minore: in tal caso dovrà pronunciarsi con un provvedimento motivato;
2) Quando sia uno dei genitori a richiederlo (cosa che può avvenire in qualsiasi momento) ritenendolo un provvedimento a tutela del bambino.
Tuttavia, non esiste una elencazione tassativa di circostanze idonee a giustificare la richiesta di affido esclusivo; pertanto, la loro individuazione è rimessa alla libera e discrezionale decisione del magistrato
Ciò premesso, è possibile desumere dalla giurisprudenza una serie di circostanze che, in linea di massima, sono ritenute idonee a giustificare un provvedimento di affidamento esclusivo, e tra queste esiste il caso della presenza di forti carenze sul piano affettivo da parte di un genitore.
Una sentenza datata 30 Dicembre 2015, sembra affermare quanto detto sopra. Veniva chiesta (da parte della moglie) la decadenza o la limitazione della potestà genitoriale (ex patriapotestà) del marito.
Quest'ultimo non aveva rispettato il regime delle visite stabilito nei confronti dei figli e ometteva di contribuire economicamente al loro mantenimento. Sulla base degli artt.330 e 333 C.c non è stato possibile dichiarare la decadenza o la limitazione della responsabilità genitoriale; questo perché non sussistevano "profili problematici nella relazione genitore-figli, ma soltanto una "superficialità nei rapporti". Al contempo il Tribunale ha ritenuto di accogliere la richiesta di affidamento esclusivo. Il ragionamento giudiziale fatto è che "l'interesse del minore a mantenere i rapporti con entrambi i genitori" è derogabile ex art 337 C.c "ove la sua applicazione risulti contraria all'interesse del minore".
Non rispettando il regime delle visite imposto, il padre ha leso il primario diritto dei figli minori a mantenere rapporti continuativi con entrambi i genitori".
Gentile Susy,
Da quello che racconta mi sembra di capire che il suo ex marito non sia stato molto presente negli ultimi tempi con i suoi figli solo dal punto di vista delle visite,nulla ci dice relativamente al mantenimento che presumo sia stato versato.
In assenza di comportamenti tali che possano ledere sull'assetto psico-fisico dei ragazzi da parte del padre escludo la possibilità che si possa agire sulla responsabilità genitoriale dello stesso,allo stesso modo non vedo come giustificare l'affido esclusivo.
Avv. Marina LIGRANI
Gentile Susy
da quanto lei racconta, non mi pare che ci siano i presupposti per l'affido esclusivo. Lei ha senz'altro il diritto di agire nei confronti del suo ex marito per recuperare i crediti determinato dal mancato versamento del mantenimento. Può chiedere una modifica delle condizioni di divorzio che metter maggiormente alle strette il suo ex marito. Per il resto occorrerebbe capire quali sono i comportamenti del suo ex e valutare il caso concreto
