Mi sto separando da mio marito in maniera consensuale. Abbiamo una figlia e per lei mio marito verserà gli alimenti, ma per me? È vero che non ho diritto a niente? Come posso rimanere nella casa coniugale se non ho modo di mantenerla? Non dovrebbe essere obbligato ad aiutarmi almeno finchè non trovo lavoro? Grazie
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Gent.ma signora Sonia,
qualora il suo tenore di vita, a seguito della separazione, subisce un significativo peggiormento, rispetto al tenore di vita familiare ante separazione, Lei ha diritto alla corresponsione dell'assegno di mantenimento, salvo il caso che venga dimostrato (a seguito di separazione giudiziale che contenga tale domanda) che la separazione sia addebitabile a Lei.
Cordiali saluti.
Avv. Eva Patrizia Campagnoli - Rho (MI)
Buongiorno Signora Sonia.
Per poter rispondere al Suo quesito sarebbe necessario comparare i redditi di Lei e Suo marito ed effettuare le opportune verifiche. Se Lei non lavora e Suo marito, invece, si, Le potrebbe spettare un assegno.
Per quanto riguarda la casa coniugale, viene assegnata al coniuge con il quale continuerà a vivere la figlia minore (solitamente la madre).
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Buongiorno,
certamente va valutata la situazione economica di entrambi, ma in linea di principio, il coniuge che lavora o che ha una posizione economica migliore, in caso di separazione, deve garantire all'ex coniuge un assegno adeguato a consentirgli il medesimo tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. Resto a disposizione per ogni domanda. Mi troverà anche sul sito
Gentile Sonia,
L'assegno di mantenimento è volto a garantire al coniuge più debole economicamente lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio compatibilmente con le sostanze economiche dell'altro obbligato a versare il mantenimento.
Fermo ció, si devono aggiungere altri criteri che possono integrare la valutazione del giudice e spingere l’ago della bilancia da un lato piuttosto che dall’altro. Per esempio il tribunale dovrà tenere conto della durata della convivenza prematrimoniale, del matrimonio stesso prima della rottura, del contributo offerto da ciascuno dei due coniugi alla menage familiare, ma soprattutto della capacità di reddito del coniuge che chiede il mantenimento. In altre parole se quest’ultimo è ancora “abile”, capace cioè di procurarsi con le proprie forze di che vivere perché giovane, preparato/a, magari con un titolo abilitativo e una formazione professionale, allora il mantenimento potrà essere limitato ovvero rifiutato.
Per quanto riguarda la casa coniugale in presenza di figli generalmente viene affidata al coniuge affidatario nell'ottica di garantire loro la prosecuzione della loro vita all'interno del loro precedente habitat.
Gent.ma signora Sonia,
anche se la separazione è consensuale ha diritto, se attualmente non lavora e fino a quando non avrà trovato una occupazione, anche lei al mantenimento che può essere parametrato al tenore di vita goduto in precedenza e ciò indipendentemente dalla assegnazione della casa familiare.
A disposizione per ulteriori chiarimenti cordialmente saluto
Buongiorno Signora,
Lei ha diritto al riconoscimento di una somma per il suo mantenimento che le possa garantire un tenore di vita similare a quello tenuto in costanza di matrimonio; tale importo sarebbe soggetto a diminuzione o a interruzione qualora Leo trovasse una propria occupazione.
Buongiorno, lei ha diritto ad avere un assegno di mantenimento da parte del marito. Mi contatti per seguirla nella pratica di separazione. Resto a disposizione. Cordiali saluti
Avv Michela parzani
Gentile Signora lei ha diritto al mantenimento perché non lavora. Ne parli con il suo avvocato.
A disposizione per qualsiasi chiarimento
cordiali saluti
Avv Loredana De Simone del Foro di Salerno
Buongiorno signora. Lei ha diritto all'"assegno di mantenimento ove non sia in grado di provvedere alle sue necessità. L'importo è commisurato ao redditi e al patrimonio di suo marito. Non esiti a richiderlo in giudizio
Cordialità
Avv.Pamela Lolli
Non ci sono dubbi : la sua situazione economica necessita del sostegno economico di suo marito. Una separazione consensuale è sempre un obiettivo positivo e tuttavia l'accordo meglio non farlo, se non è equo tanto.
Quindi non abbia timore di rappresentare le sue rimostranze al coniuge ed insista per ottenere un diritto al mantenimento che la tuteli . Cordialissimi Saluti.
Avvocato Ciro Renino.
Buongiorno Signora Sonia.
Se non ha attività Suo marito deve provvedere anche a Lei.
La casa coniugale è un primo aiuto, ma poi Lei ha diritto ad un assegno per Sua figlia e per Lei.
Vanno valutati redditi e tenore di vita.
Cordiali saluti.
Barbara Spinella
Buon pomeriggio Sonia! Se Lei non lavora e non percepisce reddito ha diritto al mantenimento, anche tenendo conto del tenore di vita della famiglia sino ad oggi..
Cordialità.
Avv. Mariarosa Signorini