La mia convivente, con cui abbiamo una figlia di 7 anni, ha deciso di chiudere la nostra relazione da circa due anni. Nel mentre abbiamo continuato a vivere insieme. Pochi giorni fa mi è arrivata una citazione in tribunale in cui lei chiede il mio allontanamento dalla casa di mia proprietà e l'affidamento congiunto della bambina. Premetto che noi siamo residenti in una palazzina in cui abbiamo due appartamenti di cui uno di sua proprietà dove siamo residenti da 12 anni e uno acquistato 4 anni fa di mia proprietà in cui io ho eletto la mia residenza. Ora lei chiede al giudice che io lasci la mia casa è vada a vivere in strada e lei si godrebbe le due proprietà. Come mi consigliate di comportarmi? Grazie
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Gentile Sig. Giacomo,
senza voler entrare nel merito delle richieste materiali della sua convivente, ciò che più mi preoccupa, come professionista delle crisi familiari, è l’attenzione che due genitori, pur separati, devono garantire ad una bambina di 7 anni.
Considerazione che mi spinge ad invitarla a valutare, insieme alla madre di sua figlia, di rivolgervi, oltre che ad un avvocato specialista, anche ad un Mediatore Familiare, per raggiungere, con la sua convivente un accordo di separazione che tenga conto degli interessi di entrambi, ma soprattutto del benessere di vostra figlia.
Con il Mediatore Familiare potrete affrontare anche la questione della o delle case e fare la miglior scelta possibile, sempre tenendo conto dei bisogni di vostra figlia, bisogni che 2 genitori possono soddisfare molto meglio di una sentenza.
Raggiunto un accordo che rispetti gli interessi di tutti, i vostri legali lo formalizzeranno in termini giuridici, affinché sia efficace per entrambi.
Proprio in casi come il vostro, la Mediazione Familiare costituisce una opportunità per affrontare, in una stanza protetta da cattive influenze esterne, tutte le questioni derivanti da una separazione, prima che il percorso giudiziario privi vostra figlia delle attenzioni importanti che merita le dedichiate.
Per individuare il Mediatore Familiare qualificato più vicino a voi, le suggerisco di consultare i siti delle Associazioni nazionali di Mediatori Familiari - A.I.Me.F. o S.I.Me.F. – cercando tra i Mediatori Familiari preferibilmente quelli formati alla Mediazione Globale
Sperando di esserLe stato utile, La saluto cordialmente.
dr. Natale Cento (Mediatore Familiare in Messina e Torino)
Gent.mo Giacomo,
se le è arrivata la citazione da parte della sua ex compagna sicuramente si deve costituire, depositando tramite un legale di sua fiducia una comparsa di costituzione e risposta nella quale avrà modo di esporre le sue difese. Quando alla questione dell’appartamento di sua proprietà, in prima approssimazione, sembrerebbero non esserci gli estremi per l’assegnazione alla mamma della sua bambina in quanto la casa familiare è quella in cui avete vissuto per 12 anni e nella quale, mi sembra di capire, attualmente continua ad abitare la sua ex compagna con la bambina.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
il mio studio è a Sua disposizione per la redazione e il deposito della comparsa di costituzione e risposta in cui potrà anche far valere le Sue pretese in via riconvenzionale.
Egregio Sig. Giacomo,
Dal Suo quesito non è chiaro se sin ora avete vissuto in uno solo dei due appartamenti, oppure se questi sono uniti in un unico appartamento dove vivete entrambi.
Nel primo caso, se avete vissuto solo nell'appartamento della Sua ex compagna e l'appartamento di Sua proprietà è libero, Lei ha il diritto di trasferirsi nella casa di Sua proprietà.
Nel secondo caso, invece, la Sua ex compagna potrebbe ottenere l'assegnazione dell'abitazione familiare.
Ad ogni modo, Lei potrebbe chiedere di dividere i due appartamenti, così che in uno resterebbe Lei e l'altro alla Sua ex compagna.
Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato per valutare bene la situazione.
Qualora desideri approfondire la questione il mio studio è a Sua disposizione.
Cordiali saluti.
Avv. Lucilla Navarra
Gentile Giacomo
Non ho ben chiaro cosa intenda per allontanamento,se è la richiesta di un ordine di allontanamento o una richiesta di assegnazione della casa di convivenza.
Sarebbe opportuno approfondire per chiarire tali temi e stabilire il da farsi.
Avv. Marina Ligrani
Buongiorno Sig. Giacomo.
Se lei ha ricevuto, come dice, una "citazione in Tribunale" ogni nostro consiglio é superato dal fatto che Lei dovrà in ogni caso costituirsi in Giudizio con un avvocato.
Quindi, si rivolga ad un collega della Sua zona, preferibilmente scegliendolo fra gli avvocati che si occupano di diritto di famiglia. Buona giornata.
Si faccia assistere da un legale. Sul punto casa mi pare che abbiate 1 appartamento ciascuno nello stesso stabile, per cui se libero quello di proprietà della sua ex compagna, potrebbe chiedere al giudice che viva nell'appartamento di sua proprietà anziché in quello suo dove ora vive con sua figlia
Resto a disposizione
Gentilissimo Signor Giacomo,
non mi è chiaro se gli appartamenti siano uniti oppure no. Nel primo caso, Sua moglie potrebbe effettivamente chiedere l'assegnazione della casa coniugale e "cacciarla", quindi, di casa. La Sua posizione è comunque difendibile, posto che per 8 anni (se capisco bene) avete vissuto in uno solo di due appartamenti: Lei potrebbe costituirsi proponendo di dividere l'unità in due appartamenti, di cui uno resterebbe a Sua moglie ed uno a Lei. Le consiglio, comunque, di rivolgersi subito ad un avvocato, in modo che possa esaminare attentamente tutta la situazione e garantirLe una difesa efficace.
Cordiali saluti,
Avv. Claudia Cortese
Il problema non è molto chiaro detto così bisogna vedere le carte ma le consigli di rispondere alla citazione perché è 1 posizione ampiamente difendibile
Egr. Sig Giacomo, se effettivamente quel che chiede la sua ex convivente nella è quello che lei ha scritto direi che è il caso che si rechi da un avvocato per apprestare tutte le difese opportune. Mi pare che le pretese della signora siano eccessive. In ogni caso sarebbe opportuno leggere attentamente l'atto che le è stato notificato e capire le intenzioni della su ex convivente.
Buongiorno Signor Giacomo.
Sarebbe, innanzitutto, necessario comprendere se la convivenza si è protratta nell'appartamento di Sua proprietà oppure in quello della Sua ex compagna, oppure se in parte in uno e in parte nell'altro. Ciò poiché solitamente i Tribunali ritengono opportuno non modificare, per quanto possibile, le abitudini dei figli minorenni e, quindi, anche il luogo in cui hanno abitato sino al momento della proposizione della domanda giudiziale.
Detto ciò, Le consiglio di rivolgersi al più presto ad un legale che possa esaminare l'atto che Le è stato notificato e costituirsi in giudizio, facendo valere le Sue ragioni, opponendosi alle richieste della Sua ex compagna e formulando domande in Suo favore.
Resto a disposizione per ogni ulteriore necessità e/o chiarimento ed invio distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba