annullabilità dimissioni giusta causa
Salve, ho iniziato a lavorare a giugno 2017 per una grossa società cooperativa di Palermo con contratto come categoria protetta, perchè affetto da patologia e soprattutto da disturbi d'ansia. Ciò che durante i colloqui mi venne prospettato in realtà come ore, soldi, etc...non corrispondeva alla realtà dei fatti. Ho più volte chiesto che venissero rispettati gli accordi iniziali. A febbraio 2018, cambia il direttore della sede in cui lavoro come responsabile di settore, il quale per circa 3 mesi mi sottopone, minacciandomi, vessandomi, intimando di raccontare il falso in azienda, offendendomi anche davanti terzi, ad uno stress notevole, con giornate di lavoro anche di 17 ore non retribuite, così come festività, giorni di riposo saltati. Ad aprile, dopo l'ennesimo episodio di offese, ho un attacco di panico e una crisi nervosa in moto, ho un'incidente e mi portano in ospedale, dove mi suggeriscono di rivolgermi ad uno psichiatra, il quale a sua volta mi suggerisce di rivolgermi anche al centro mobbing della ASL. Inizio un percorso di depressione, attacchi di panico e crisi ansiose nervose che non mi consentono di rientrare li dove io individuo la fonte del mio malessere, per paura. Dopo 10 giorni di malattia, scopro tramite facebook che questo direttore aveva assunto un nuovo responsabile di settore al posto mio, rimuovendo ciò che io avevo creato e pubblicizzando il nuovo lavoratore. A fine agosto chiedo di essere trasferito in altra sede poiché non mi sento di potere lavorare più con questa persona e do la disponibilità a cambiare anche il mio contratto, pur di rimanere con questa grande società; Mi viene negata la possibilità tramite PEC, perchè non c'è nulla di nuovo (nel giro di 1 mese apriranno altri 3 centri), mi metto in congedo quindi perché non mi sento più di stare in malattia, ho voglia di ricomnciare a lavorare e non sarebbe coerente percepire una malattia in quel momento, chiedo quindi di sostituire il mio congedo rientrando nella stessa sede ma part time, volevo provare a vedere come mi sarei sentito, se continuavano le offese o le eccessive ore lavorate e non pagate; mi viene negata, sempre tramite PEC la possibilità di rientrare part time e mi si chiedeva di stare in congedo o prendere altra malattia.
Alché decido di dimettermi per giusta causa e non avviene alcuna contestazione della stessa, tutto tace.
Ad oggi non ho percepito tfr o altro.
Io mi chiedo se andando in giudizio, fosse possibile chiedere un ANNULLAMENTO delle DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA perchè viziate da uno stato di disturbo depressivo?
Sarebbe possibile chiedere un REINTEGRO invece di risarcimento danni o compensi per le numerose ore lavorate senza retribuzione?
Grazie tente