Io e la mia convivente nel 2012 abbiamo comprato una macchina mediante finanziamento accesso su conto corrente cointestato. Ora ci siamo separati ed abbiamo avviato le procedure per la separazione giudiziale. Per l'auto il suo avvocato mi chiede un contributo pari alla metà del valore attuale. Devo darglielo? In caso affermativo, posso scrivere una lettera e farla firmare in modo tale che non mi richieda i soldi della macchina in futuro?
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Egregio sig. Alessio,
le sue informazioni non sono complete. Parla di convivente, ma poi accenna ad una separazione giuidiziale (per cui ipotizzo un matrimonio). Non chiarisce a chi è stata intestata l'autovettura (anche se si presume a lei) né i termini del contratto di mutuo.
Ipotizzando un matrimonio, dovrebbe dire se eravate in regime di comunione e/o separazione dei beni. Questa circostanza incide profondamente sulla risposta.
Tendenzialmente e ipotizzando il regime della separazione, posso dirle che il contratto di mutuo rimane indifferente alle questioni legate alla separazione e il soggetto non proprietario potrà chiedere all'altro l'eventuale rimborso di quanto pagherà dopo la separazione.
Nessun rimborso, in linea teorica, spetta per quanto versato durante il matrimonio (salva l'ipotesi di "donazione" di somme eccessive rispetto alle proprie capacità e al menage familiare).
Se eravate in regime di comunione, la richiesta di sua moglie è sostanzialmente corretta, potendo chiedere la divisione dell'autovettura in un secondo momento.
Cordiali saluti
Massimo Mascali
A chi va la macchina? Se resta a lei, mi pare giusto dare il contributo alla convivente. Ma chi pagò il finanziamento? D'accordo che il conto era cointestato, ma lavoravate entrambi o solo uno di voi? Se lavorava solo Lei, nessun contributo alla convivente, se lavoravate tutti e due è giusto riconoscere alla convivente un contributo.
Stabilito l'importo, si faccia dare una ricevuta dove si specifica che si tratta del contributo per l'auto.
Cordiali saluti.
Avv. Giovanni Randon
Buongiorno Sig. Alessio,
se ha già un avvocato che la segue si rivolga a lui che saprà consigliarlo al meglio.
Comunque sarebbe meglio avere una ricevuta che attesti il pagamento.
Le cinsiglio la stipula di una scrittura privata che ha valore contrattuale per mettere in chiaro le richieste avanzate da sua moglie/compagna ed evitare che spuntino delle nuove richieste da parte sua.
Cordialmente,
Studio legale Maccione