Vorrei chiedere , se un malato ancora autonomo , è ancora in grado di comunicare ,sa rispondere a domande riguardanti la propria identità. L'unica cosa ha bisogno di compagnia x le faccende domestiche ,pranzo e cena e compagnia . Non va raccordo con entrambe le donne che se ne occupano ,con una diventa violento e lei è costretta ad andar via, come mai? La figlia visto la sua situazione lo può chiudere in una struttura?
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Gentile Sig.ra,
soltanto un tutore o un amministratore di sostegno - soggetti che vengono nominati dal Tribunale a cui ci si rivolge per la tutela delle persone che hanno diminuito o persa la capacità di intendere e di volere - può decidere di cambiare domicilio al malato del suo esempio e di farlo anche contro la volontà di quest'ultimo.
Tenga conto che in Italia non esistono più i manicomi, pertanto la struttura a cui lei fa riferimento può essere solo una RSA (residenza sanitaria assistenziale) la quale ha comunque dei costi.
Si rivolga con fiducia ad un avvocato che saprà guidarla e assisterla nel modo appropriato.
A disposizione
Avv. Duilio Cuoci
Salve sulla base di quanto Lei riferisce la figlia non può effettuare un ricovero forzato presso una RSA, serve la disponibilità del paziente. Qualora la figlia volesse procedere contro il padre e la Sua volontà dovrebbe intraprendere un procedimento per la nomina di tutore o amministratore di sostegno che presuppone l'accertamento della incapacità almeno parziale di intendere e volere della parte , A disposizione per chiarimenti. Saluti