Caparra restituibile per annullamento contratto per cause di forza maggiore?
Inviata da Giuseppe. 29 mar 2020
Buongiorno
Sono uno studente fuorisede (sono calabrese ma vivo a Milano) e a causa dell'emergenza coronavirus non posso tornare a Milano dove ho affittato una stanza con un contratto transitorio per motivi di studio
Vorrei recedere dal contratto della stanza. Il mio contratto scade però a novembre e il proprietario mi ha indicato che è disponibile alla risoluzione del contratto solo tenendosi la caparra di tre mensilità.
Io vorrei risolvere il contratto per causa di forza maggiore dovuta all'emergenza sanitaria e mi sembra strano che in tal caso la legge permetta al proprietario di tenersi i tre mesi della caparra.
In caso dovessi procedere alla rescissione avrei quindi diritto alla restituzione della caparra? Quale sarebbe il metodo più economico per la risoluzione del contratto?
Grazie!!!
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Salve sig. Giuseppe, concordo con altri colleghi, è ipotizzabile la risoluzione del contratto senza che controparte trattenga la caparra. La Sua vicenda è simile a quella di altre persone, che parimenti a Lei si trovano a dover trovare una soluzione con il locatore per fronteggiare le problematiche che emergono in questa emergenza. La invito a prendere visione dell'articolo che il nostro studio ha pubblicato su questo sito nella pagina personale per avere le idee più chiare e Le suggerisco di incaricare un legale per farsi assistere. A disposizione per chiarimenti. Saluti
Gentile Signor Giuseppe
In merito alla parte del quesito " Io vorrei risolvere il contratto per causa di forza maggiore dovuta all'emergenza sanitaria e mi sembra strano che in tal caso la legge permetta al proprietario di tenersi i tre mesi della caparra", propenderei per la seguente soluzione. L'art. 4 legge n. 392/1978, stabilisce espressamente che, "indipendentemente dalle previsioni contrattuali", il conduttore, qualora ricorrano "gravi motivi", può recedere, in qualsiasi momento dal contratto con preavviso di sei mesi da comunicarsi con lettera raccomandata. In quanto alla "caparra", Le segnalo un recente arresto della Cassazione (5.7.2019, n. 18069), in occasione del quale è stato stabilito che, il "diritto alla restituzione" del deposito cauzionale sorge per effetto della cessazione del rapporto locativo e del rilascio dell'immobile locato. Qualora avesse necessità di ulteriori chiarimenti, La invito a contattarmi. Cordialmente.
La funzione della caparra nella locazione abitativa in genere è quella del ristoro di eventuali danni al locale oppure per ritinteggiare i muri. Qualora non ci siano danni è possibile accordarsi affinché il locatore trattenga la caparra in conto di eventuali mensilità non pagate. A questo punto opterei per un ipotesi di buon senso. Guardi se ci sono danni e in tal caso ha diritto lui a trattenerli, altrimenti la chieda indietro lei. A sua disposizione per approfondire la fattispecie
Egregio sig.Giuseppe,sicuramente è giustificata la risoluzione contrattuale per causa di forza maggiore;per la caparra può chiederne la restituzione ma,se fossi il giudice chiamato a pronunciarsi,direi che sarebbe equa la restituzione della metà,in modo da ripartire i danni di una causa che non è attribuibile ad alcuna delle parti contrattuali.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
Non ci sono dubbi nella possibilità di recedere né nella necessaria restituzione della cauzione (salvo eventuali danni certificabili). Il "difficile" potrebbe essere ottenerne la restituzione, ma per questo, qualora necessario, un avvocato la saprà assistere. Eventualmente consideri anche me, che sono già sul territorio (Milano). A dirla tutta anche per la lettera di disdetta l'assistenza di un legale non guasterebbe...
Il contratto sicuramente può essere risolto per causa di forza maggiore e la caparra dovrebbe essere restituita salvo diversa disposizione contrattuale
Caro Giuseppe, a mio avviso vi sono gli estremi per interrompere il contratto senza pagare la caparra e io stesso, al momento, sto seguendo con successo numerose vicende di questo tipo, tutte giustificate dall'emergenza Coronavirus. Per procedere però, a mio avviso, è indispensabile il coinvolgimento di un avvocato. Nel caso in cui volesse approfondire maggiormente l'argomento e ottenere un preventivo senza impegno, non esiti a contattarmi tramite la piattaforma. Cordiali saluti, Avv. Antonio Sirica