Carta di songorno cosa succede dopo il divorzio?
Salve, volevo sapere sono extracomunitaria sposata con cittadino italiano da 4 anni e adesso sto per nascere un bambino se divorziamo cosa succede con la carta di songorno, grazie.
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Buonasera Signora Mira,
In caso di divorzio, non c'è più convivenza con cittadino italiano ed il permesso per motivi familiari verrà meno.
Sarà possibile però per la persona straniera divorziata conservare il diritto a permanere sul territorio nazionale trasformando il proprio permesso di soggiorno per motivi familiari in un permesso di soggiorno di altro tipo, così come consentito dall’art. 30 comma 5 del Testo Unico sull’immigrazione.
La norma stabilisce infatti che in caso di separazione legale/divorzio o di annullamento del matrimonio il permesso di soggiorno possa diventare un permesso per lavoro subordinato, per lavoro autonomo o per studio.
La conversione, però, non sarà automatica: lo straniero, con la separazione/divorzio e con la fine della convivenza, avrà il dovere di richiedere la conversione del proprio permesso in altro tipo di permesso, allegando la documentazione inerente al titolo richiesto, a seconda che si tratti di richiesta di conversione per lavoro subordinato, autonomo o per studio.
Esiste poi la norma dell'articolo 12 del d.lgs. 30/2007 che prevede ipotesi di mantenimento del diritto di soggiorno dei familiari anche in caso di divorzio o di annullamento del matrimonio. Per coloro che hanno già acquisito il diritto al soggiorno permanente, lo mantengono. Chi, invece, non ha ottenuto il diritto al soggiorno permanente, deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- il matrimonio deve essere durato almeno tre anni, di cui almeno un anno nel territorio nazionale, prima dell’inizio del
- procedimento di divorzio o annullamento;
- il coniuge straniero deve aver ottenuto l‘affidamento dei figli in base ad accordo tra i coniugi o a decisione giudiziaria;
- l’interessato è la parte offesa nell’eventuale procedimento penale per reati contro la persona commessi nell’ambito familiare;
- il coniuge straniero beneficia di un diritto di visita al figlio minore all’interno del territorio nazionale.
Se l’ex coniuge si trovasse in una delle condizioni descritte, potrà domandare la carta di soggiorno permanente.
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