Salve,
il mio compagno ed io stiamo per acquistare la prima casa.
Lui si intesterà l'intero mutuo, ma io pagherò comunque la metà dell'immobile.
È meglio cointestare al 50% le proprietà dell'immobile all'atto notarile o farla intestare 100% a lui dal notaio e poi con scrittura privata redatta da un avvocato stabilire che metà casa è anche la mia e parteciperò al pagamento di metà mutuo?
Quali sono le proiezioni in caso ci lasciassimo?
Grazie mille.
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Buongiorno,
delle due opzioni io personalmente propendo per consigliarLe di cointestare l'immobile al 50% ciascuno.
In quel caso, però, suggerirei anche al Suo compagno di pretendere la cointestazione del mutuo.
Intestare tutto al Suo compagno (seppur con il parallelo accordo di sostenere equamente i costi di ammortamento) comporta la libertà per il convivente di poter "uscire" in qualsiasi momento (magari lasciando in difficoltà l'unico contraente che si troverà con l'intero rateo da sostenere ed altri obblighi economici connessi alla fine del rapporto, ad esempio mantenimento di un figlio minore in comune); altresì in caso di figli minori (presenti o futuri) una eventuale fine del Vs. rapporto comporterebbe la quasi certa assegnazione dell'immobile al genitore collocatario del/la bambino/a (che salvo casi particolari è sempre la madre).
Pertanto, a mio modesto avviso, l'intestazione dell'immobile (e relativo mutuo) in capo solo al Suo compagno, è per quest'ultimo altamente sconveniente e foriero di rischi futuri.
In ogni caso, resta inteso che la cointestazione al 50% è la soluzione più tutelante per i reciproci diritti (ed interessi economici) di entrambi.
A disposizione per ogni chiarimento e/o approfondimento.
Cordialmente.
Avv. Mauro Panettiere
Buongiorno Maria
sono d'accordo con il Collega.
Non abbia timore di scegliere un legale per chiedere una consulenza personalizzata sulla vicenda, poiché ciò Le consentirà di prevenire potenziali contenziosi e di risparmiare tempo e denaro.
Anche in ambito giuridico la prevenzione gioca un ruolo decisivo sotto più punti di vista.
Chiaramente una consulenza personalizzata prevede il pagamento di un compenso, come per il medico o ogni altro professionista, ma Le può dare delle preziose indicazioni.
Le auguro una buona giornata.
Cordialmente
Avv. Beatrice Capitanucci
Le consiglio di provvedere ad una cointestazione al 50%, in modo tale che, anche in caso di cessata convivenza, lei ha la garanzia che il 50% è suo e lui non può vendere l'intero immobile
Resto a disposizione
saluti
Avv Laura Ferrari
Buongiorno,
non vi è alcun differenza tra parere, suggerimento, consiglio, proiezioni e consulenza legale. L'avvocato come ogni altro professionista o lavoratore va sempre pagato.
Si affidi ad un avvocato esperto della materia per avere le proiezioni richieste e vedrà saranno i soldi meglio spesi della sua vita.
Cordialmente
Avv. Walter Mercuri