Sono proprietario al 50% di una casa assegnata in sede di divorzio alla ex moglie con due minori.
Ora un figlio maggiorenne ha un contratto di lavoro a tempo pieno - a termine (rinnovato ogni anno) ed è andato a convivere con la compagna.
L'altra figlia maggiorenne ha un contratto di lavoro part time 50% - a tempo indeterminato e sta completando gli studi universitari.
La casa coniugale negli anni è stata adibita, non in via continuativa, a sede dello studio per l'esercizio della professione alla ex moglie. (soluzione non concordata con me e mai confermata – verificata da me sul sito dell’ordine competente per la sua professione).
Non ho mai fatto rilevare questo uso dell'abitazione non previsto in sentenza.
Attualmente ho verificato che l'appartamento è utilizzato anche per lavoro.
Cortesemente vorrei conoscere quale può essere la mia posizione.
Grazie per la cortese risposta.
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Gentile Bart,
L'uso dell'abitazione come da Lei indicato avrebbe dovuto essere concordato con lei ed indicato nelle condizioni di divorzio, pertanto, a mio parere, può agire per ottenere una modifica delle condizioni di divorzio circa l'immobile.
Resto a disposizione per chiarimenti.
certamente ci sono tutti i presupposti per chiedere di revocare l'assegnazione della casa familiare che non ha più senso alcuno. In seguito (se la casa non Le serve e se Sua moglie non vuol trasferire lo Studio) può anche accordarsi con la medesima perché le corrisponda un affitto (al 50%) per l'utilizzo dell'immobile.
Cordiali saluti,
Avv. Andrea Simoncelli (Bergamo)
Gentile Bart,
L'uso della abitazione diverso da quello stabilito in sentenza avrebbe dovuto essere concordato con lei ad ogni modo può agire per ottenere una modifica delle condizioni di divorzio e ristabilire le condizioni di uso dell'immobile alla luce delle mutate esigenze.
Avv. Marina ligrani
Buongiorno
Lei so deve rivolgere ad un avvocato della zona per rivedere le condizioni e proporre ricorso on tribunale.Rwsto a sua disposizione per ogni chiarimento Avv.Giovanna Oriani