Da 17 anni sono sposata senza figli in 2° matrimonio, mio marito ha un cancro, e non si sa quanto tempo da vivere. Egli ha un figlio di 24 anni dal 1° matrimonio, ed ora, avendo conosciuto l'esito della malattia, vuole divorziare chiedendomi di andare via da casa, perchè suo figlio, che abita con la madre in casa di loro proprietà altrove e i suoi ascendenti, sorella e fratello, sposati e proprietari di altri 2 appartamenti ai piani inferiori, mi odiano e non vogliono che alla morte di mio marito io resti a vivere nella loro palazzina...Io non posseggo alcuna proprietà, nè redditi, nè lavoro, e mio marito mi ha mai dato soldi, ma attualmente paga le bollette di casa e compra appena da mangiare. Può cacciarmi via? Come posso evitarlo, in modo da continuare ad avere un tetto ed eventualmente poi percepire anche la reversibilità della sua pensione di invalidità ottenutà da poco? So che la casa sarà assegnata a suo figlio, ma mi aveva sempre promesso l'usufrutto a vita....mi rispondano al piu presto, la prego, Grazie
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Suo marito non puo' "cacciarla" via. La perdita dei diritti successori da parte della moglie, quale erede legittimario, può essere determinata dall'emissione di una sentenza definitiva di separazione con addebito a Suo carico oppure dall'emissione di una sentenza definitiva di divorzio. In entrambi i casi, presupponendo la natura giudiziale delle procedure, i tempi sono molto lunghi.
D'altra parte se Suo marito insistesse nella richiesta di separazione (ndr propedeutica alla successiva richiesta di divirzio), Lei potrebbe richiedere la determinazione di un assegno di mantenimento a Suo favore e, visto che è disoccupata, ha diritto alla difesa di un avvocato gratuitamente (patrocinio a spese dello Stato).
Se anche Suo marito decidesse di vendere (simulatamente) la casa familiare, Lei avrebbe tutte le tutele del caso quale erede legittimario. Non esiti a farsi assistere da un avvocato di Sua fiducia.
La storia che racconta è molto triste. Auspico che Suo marito non si faccia sobillare dai propri familiari.
Cordialmente
Da quello che ho capito lei non lavora, per cui se suo marito presenta la domanda di separazione - ancora non lo siete per quello che dice, ed è ancora necessario prima del divorzio- il giudice potrebbe assegnarle l'abitazione per compensare la sua mancanza di reddito, in alternativa ad una quota di mantenimento, o anche in aggiunta, in funzione delle condizioni economiche che non conosco. Questo aspetto va tenuto distinto dall'eredità, anche se lei, come coniuge, è erede legittimaria, vale a dire, se anche suo marito fa un testamento, non la può escludere, lei ha diritto di avere almeno una quota, 1/3 se suo marito ha un solo figlio, ne avesse più 1/4. Tenga infatti presente che il coniuge separato, con quota di mantenimento a carico del marito, è comunque erede, per quanto, per quello che lei dice, mi sembra improbabile che suo marito riesca a chiedere ed ottenere una separazione definitiva, visto lo stato della sua malattia. Potreste, diversamente, trovare un accordo, se lui agisce a mezzo di un legale, concordando, ad esempio, l'usufrutto in suo favore della casa di abitazione. Per altre informazioni dovrei avere altri dati. Resto a disposizione.