Buonasera, espongo brevemente la mia situazione sperando in una Vostra risposta: qualche settimana fa mio padre é venuto a mancare e ha lasciato in eredità la sua casa a me e mio fratello in quanto unici eredi legittimi che abbiano rilavato il 50%della proprietà cadauno.Mio fratello ora vorrebbe mettere in vendita la casa ma io no in quanto attualmente non ho una occupazione lavorativa e non potrei trovare un'altra sistemazione quindi.Se mio fratello procede per vie legali contro di me, c'è la possibilità che il giudice gli sia ragione e mi costringa a vendere la casa? Grazie
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Gentile Carla,
nell'eventualità in cui Suo fratello decidesse di adire le vie legali chiedendo una divisione giudiziale dell'immobile in questione, occorrerebbe, prima di tutto, esperire un tentativo di conciliazione avanti un Organismo accreditato al Ministero di Giustizia avente sede in quello che sarebbe il Foro competente per la causa (facendo riferimento al luogo di ubicazione dell'immobile). In tale occasione, potrete discutere ampiamente, davanti ad un Mediatore terzo ed imparziale, sulle possibili soluzioni da adottare per scongiurare una possibile causa.
Nel caso di esito positivo, il verbale sottoscritto in mediazione avrà valore di titolo esecutivo al pari di una Sentenza.
Nell'ipotesi, invece, in cui l'accordo non si raggiunga, Suo fratello sarà libero di proseguire per le vie ordinarie chiedendo al giudice la divisione dell'immobile in questione. Si tratta di un metodo di scioglimento della comunione (di qualunque tipo essa sia, ereditaria e non) che si attua attraverso un vero e proprio procedimento giudiziario, cui hanno diritto a partecipare tutti i condividenti.
In tale procedimento, vi sono delle fasi prestabilite dalla legge, che si svolgono sotto il diretto controllo del giudice.
Una di queste fasi è l’eventuale vendita laddove risulti impossibile procedere all’assegnazione diretta del bene a uno dei condividenti (in quanto non comodamente divisibile). Il giudice provvederà a nominare un perito incaricato di effettuare una stima del bene. Lei potrà dedurre un diverso valore del bene nominando a propria volta un perito di parte che effettui una diversa stima del bene. Solo all’esito della decisione giudiziale sul punto, il giudice ne stabilirà il valore e metterà in vendita quest’ultimo, nel caso nominando un Notaio che procederà allo svolgimento delle operazioni.
Prima di giungere alla richiesta di vendita del bene comune, inoltre, Lei potrebbe chiedere al Tribunale di sospendere la divisione qualora l’esecuzione di quest’ultima possa arrecare un pregiudizio al patrimonio comune. In tal caso il giudice, se accogliesse la sua istanza, potrebbe rinviare le operazioni divisionali per un tempo non eccedente i cinque anni.
A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Buon pomeriggio
Per me ci possono essere i presupposti visto che dimostriamo che lei in quella casa ci abita e non ha occupazione.
Resto a sua disposizione per ogni chiarimento
Distinti saluti
Avv.Giovanna Oriani
Buongiorno
Una possibilità esiste se lei dimostra che l'immobile è l'unico che ha disposizione ed non ha occupazione ci possono essere gli estremi per bloccare la vendita
Resto a sua disposizione per ogni suo chiarimento e delucidazione
Distinti saluti
AVV.GIOVANNA Oriani
Si, salva l'ipotesi in cui la casa sia divisibile giacché in tal caso il giudice potrà attribuire a ciascuno degli eredi la rispettiva quota.
Saluti cordiali
Avv. Sandra Macis
Cagliari
la possibilità c'è, però se lei dimostra che questa è l'unica sua abitazione e per di più non ha una occupazione, si potrebbe evitare la cosa
Resto a disposizione.
Gentile Carla,
purtroppo se suo fratello adisce il tribunale i giudice potrebbe ordinare la vendita all'asta dell'immobile e la conseguente ripartizione del ricavato in base alle rispettive quote.