Causa per sinistro mortale e risarcimento danni agli eredi
Salve,
cerco un buon avvocato esperto in risarcimento danno da perdita parentale per un sinistro mortale da affiancare all'avvocato che sta seguendo la mia pratica da 4 anni (o se è possibile togliere la pratica).
Mio nipote (figlio di fratello) è morto in un incidente stradale nel 2010, io gli altri fratelli abbiamo saputo tramite questo avvocato che potevamo chiedere i danni da perdita parentale, e così si è fatto. L'assicurazione non voleva risarcire e abbiamo aperto una vertenza giudiziale nel 2011. Il fatto è che non sappiamo nulla di leggi e quant'altro, ma lui non ci spiega nulla, né il procedimento o quali leggi ha applicato o sta applicando, non abbiamo niente in mano (documenti, etc.), ci sa dire solo che sta facendo di tutto per darci il giusto, e dice sempre che il giudice ha rinviato perché deve valutare. L'assicurazione non volendo pagare, un mese fa, lo contattò per concordare il risarcimento con € 5.000,00 (abbiamo rifiutato). Aggiungo che l'avv. prima ci disse che aveva richiesto al giudice un risarcimento di € 42.000 ciascuno più gli interessi di questi 4 anni, mentre settimana scorsa ci disse che aveva richiesto € 15.000 e che prima aveva sbagliato (da premettere che non ci contatta mai, se non siamo noi a chiedere informazioni non sappiamo mai nulla).
Vedendo le tabelle di Roma sta scritto che in un incidente stradale che ha determinato la morte di un nostro familiare, abbiamo diritto a un risarcimento per la grande sofferenza psicologica ed esistenziale, cioè danno morale, e per la perdita economica, cioè danno patrimoniale. Inserendo i dati nostri che sono: l'età vittima inferiore ai 15 anni; l'età dei congiunti sotto i 40; convivenza (noi) No; altri conviventi SI (il padre, cioè mio fratello, madre e fratelli); altri non conviventi SI (i nostri genitori e noi altri fratelli). Sviluppando il calcolo i punti riconosciuti sono 15 per un totale importo di risarcimento di € 141.075,00
Poi sta scritto che non essendo presenti altri familiari fino al 2° grado di parentela, il punteggio complessivo può essere aumentato da 1/3 fino a 1/2; di conseguenza, sulla base dei dati inseriti, i punti riconosciuti possono variare da un minimo di 20 ad un massimo di 22,5, con l'importo del risarcimento che si colloca pertanto tra € 188.100,00 e € 211.612,50 e poiché lo zio non era convivente con la vittima, il punteggio complessivo può essere ridotto fino a ½, sarebbero € 70.537,50.
Noi non diciamo di prendere il massimo dell'importo, ma se per legge ci toccano perché dobbiamo accontentarci delle minime briciole? Gli abbiamo fatto presente di queste tabelle, e ci disse che non dovevamo considerarle perché non ci tocca nulla di quando determinato in tali tabelle e addirittura ha solo chiesto i danni morali.
Non essendo compiaciuti e capito che non sta gestendo in maniera accurata e dettagliata la pratica per il risarcimento del danno non patrimoniali e morali, quando previsto dalla legge per un reale perturbamento subito causato da incidente stradale mortale, quantificando tutte le voci di danno subite per gli zii, noi vorremmo un consulto e se possibile togliere la nostra pratica e darla in mano ad un altro Avv. esperto in materia, capace di gestirla e che proceda con un equo e giusto risarcimento facendo rispettare i nostri diritti nei confronti delle compagnie assicurative con le giuste leggi.
Altra cosa che vorrei aggiungere, io risiedo in provincia di Arezzo dal 2006, i miei fratelli in provincia di Catania, l'incidente di nostro nipote è successo in quest'ultima. Allora non appena saputa la notizia mi sono avviata il prima possibile in Sicilia lasciando i miei figli minori in custodia di vicini, perché abbiamo ritenuto giusto nascondere la verità per non traumatizzarli visto il forte rapporto effettivo che li univa da sempre, dicendo solo che era grave in ospedal Sono rimasta per 8 giorni vicino ai miei famigliari e lontana dei miei figli, non ho potuto dire la verità neanche al mio ritorno, io e mio marito l'ho abbiamo fatto gradualmente per evitare un forte sconvolgimento, ma ci fu lo stesso e così di seguito.
Vorremmo sapere, dato che la corte d'Appello di Catania trova applicazione in ogni caso la tabella di Milano e non quella di Roma, impugnando la pratica un avvocato di fuori sede, può trasferire la causa al tribunale di Roma? O è obbligatorio il tribunale dove è avvenuto il fatto?
Per concludere vogliamo sapere se il mandato per la gestione della pratica può essere revocato all'attuale e se voi potete contattarlo (dando il recapito) per tale mandato, inoltre, dato che per noi non è stato competente nel gestire la situazione, dobbiamo dare importo di spese per togliere la pratica? Da premettere che all'inizio abbiamo dato € 1.000; infine per far seguire la pratica da un altro legale abbiamo ulteriore spese? o possiamo stabilire la liquidazione degli onorari solo a chiusura del rapporto e dietro sottoscrizione di apposito accordo tra le parti, incluse ulteriori spese di contributi e/o marche da bollo?
Un’altra cosa da dire, per chiudere il discorso, rispetto alla durata delle causa è che in tutti i casi in cui la stessa supera i 4 anni, possiamo chiedere l’equa riparazione, cioè un risarcimento del danno “morale” per la durata eccessiva del procedimento?
Apprezzeremmo un'oggettiva e chiara spiegazione alle nostre incertezze e domande, grazie.