X muore e successivamente viene trovato il testamento con scritto che a Y spetta una villa (valore 100.000€), a Z spetta un fondo (valore 160.000€), a W spetta un capannone (valore 120.000€) e all’amico Fritz un Rolex del valore di 20.000€.
Dopo un po’ di tempo viene ritrovata una cassetta in banca di proprietà di X con all’interno titoli, beni e denaro del valore di 300.000€.
A chi è con quali quote spetterà il contenuto della cassetta di sicurezza?
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Gentile Francesco,
il contenuto della cassetta di sicurezza come tutti gli altri beni del defunto vanno fatti rientrare in quello che viene chiamato asse ereditario comprendente tutte le sostanze del de cuisus, detto asse deve essere ripartito secondo le quote legittime spettanti agli eredi secondo le percentuali di legge.
Tale stato di diritto non è superabile da una disposizione testamentaria, ossia con il testamento non si può disporre in favore di uno in lesione delle quote legittime spettanti.
Il mio consiglio è di ricomporre l'asse ereditario, verificare se ci sono state donazioni in vita e stabilire le quote di legittima così da appurare se il testamento vada o meno impugnato e dare corso ad una giusta divisione (comprensiva del contenuto della cassetta di sicurezza.).
Tale attività può essere fatta, dimezzando i tempi, anche con una procedura di mediazione civile.
avv. Marina Ligrani
Il contenuto della cassetta di sicurezza andrà suddiviso fra i legittimari (coniuge e figli o ascendenti in assenza di figli) con quote differenti in funzione del numero e dell'eventuale concorso col coniuge.
Sotto altro aspetto andrà verificato se le attribuzioni testamentarie da Lei indicate abbiano leso o meno la quota di eredità loro riservata per legge, in quanto i legittimari lesi potrebbero richiederne la reintegra nei confronti degli eredi testamentari e loro aventi causa.
Distinti saluti.
Avv. Lorenzo Liberatori