La casa in cui viviamo io e mia moglie è una casa che io ho ereditato, l'abbiamo ristrutturata insieme però. Lei vorrebbe che io andassi via perchè abbiamo due figli e vuole rimanere lì con loro. Ma perchè? Se la casa è mia non dovrei rimanerci io e chiedere la custodia dei bambini?
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Gentilissimo Utente,
a prescindere da chi sia il proprietario della casa familiare, il Tribunale dispone l'assegnazione della stessa a favore del genitore affidatario c.d collocatario dei figli minori che, salvo rare eccezioni, generalmente e' la mamma.
A Sua disposizione.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
La normativa prevede affido condiviso ad entrambi, ma con collocazione presso la madre, salvo problemi seri, presso il domicilio coniugale. La proprietà rimane sua, ma l'utilizzo viene assegnato ai suoi figli e a sua moglie.
Resto a disposizione per chiarimenti
saluti
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Nelle cause di separazione legale la casa coniugale viene assegnata al genitore che vi vivrà con i figli, fin quando non sono autonomi. Tutto questo permane fino a che non mutano le condizioni economiche dei figli, anche se la casa è di sua proprietà, poiché la proprietà non rileva, avendo riguardo alla prole. All'assegnazione della casa segue poi il diritto di mantenimento dei minori e il pagamento delle spese straordinarie. Mi contatti pure tramite il sito.
AVV.ANTONELLA SPERANZINI
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Gentile Eugenio, la casa è e resterà Sua. Purtroppo però, in presenza di figli minori e/o non autosufficienti, è fortemente probabile che a Sua moglie sia concesso il diritto di abitazione sino a quando i vostri figli non saranno economicamente indipendenti. Comunque sul punto si potrebbe condurre una trattativa e fare in modo perlomeno che l'assegnazione della casa a Sua moglie sia computata anche ai fini del suo mantenimento, se dovuto. Sono a disposizione per approfondire la questione e per assisterLa. Mi contatti tramite il portale. Cordiali saluti.
Avv. Riccardo Galli
Nell'interesse preminente dei minori, essi debbono rimanere nel domicilio coniugale ed Ella deve lasciare l'abitazione. L'affidamento esclusivo può chiderlo solo per gravi motivi che riguardino la condotta della madre, oppure gravi patologie quali alcool, droga ecc...
Con i migliori saluti.
Avv. Alessandro Caretta da Torino
La casa, in quanto derivante da un'eredità, non cade in comunione con il coniuge. Quindi, da un punto di vista privatistico, il proprietario è lei. La ristrutturazione, seppur sostenuta da entrambi, non modifica la titolarità dell'immobile. Tuttavia, in caso di separazione, le regole sono diverse, nel senso che non è importante chi è il proprietario ma l'età dei bimbi ed il coniuge affidatario di questi, che di regola è la mamma, a meno che non sussistano motivi particolari (inaffidabilità o pericolosità della madre, ad esempio) che inducano il giudice, nell'interesse dei figli, ad affidare la prole al padre che, di conseguenza, diverrà anche assegnatario della casa familiare; i concetti di base, in sostanza, sono 1) i bimbi devono di preferenza stare con la madre; 2) i bimbi non devono staccarsi dal nido in cui sono nati e cresciuti. Questo per evitare traumi ai bimbi. Come vede, di fronte all'interesse di tutela dell'integrità psichica dei bimbi, i diritti privati (chi è o chi non è il proprietario dell'immobile), passano in secondo grado. L'assegnazione della casa alla madre, tuttavia, dovrebbe, indurre in giudice a diminuire l'eventuale assegno di mantenimento posto a carico del marito e padre, ove quest'ultimo abbia un reddito, in quanto, la diminuzione dell'assegno, va a compensare il sacrificio del padre di dover reperire un alloggio a noleggio.
Buonasera,
Viene assegnato il diritto di abitare la casa familiare, indipendente dalla proprietà di essa, a chi ha i figli in via prevalente, e di regola , tranne eccezioni, alla madre. Certo potranno valutarsi le condizioni economiche della separazione, al fine di compensare la situazione che per Lei verrà a crearsi con la perdita del diritto di abitare l'immobile di Sua proprietà. Mi contatti pure per consulenza anche on line. Cordiali saluti. Avv Annamaria Vizzolesi
salve.
Putroppo generalmente, anche in ipotesi di affidamento condiviso dei minori, questi sono collocati con la madre alla quale verrà sicuramente assegnata la casa coniugale dove i minori sono cresciuti, anche se questa è di sua proprietà.
Saluti