Come posso tutelare mia figlia da un padre tossico e narcisista patologico?
Buon giorno. Il mio caso è parecchio complesso. Il padre biologico di mia figlia non l'ha riconosciuta e mi ha lasciata al 5 mese di gravidanza. Al secondo anno di età si è fatto vivo e da lì un disastro dietro l' altro. La veniva a trovare qualche volta poi per mesi spariva. Non era mai rintracciabile. Alimenti forse 5 anni su 16 abbondando ma sempre in contanti mai versamenti sul conto. Ha passato pochissimi compleanni con mia figlia delle volte diceva di venire poi non veniva e nemmeno avvisava. Ho dovuto portare mia figlia più volte dallo psicologo a causa di questi traumi e cercare di ricontattarlo per far si che la vedesse perché a detta della psicologa ne aveva bisogno. Erano calvari per trovarlo. Non è mai stato costante. Però nell'uso della cocaina si. È un tossico ed è stato più volte in prigione per questo e so con certezza che lo è ancora ma dovrei provarlo. A seguito di queste circostanze mia figlia ha riportato un disturbo affettivo ed è scappata due volte di casa. Una volta da scola e una volta da casa del padre. Ha sviluppato comportamenti tossici e faceva uso di cannabis anche a scuola. Poi a maggio dell'anno scorso si è ammalata,encefalite erpetica di tipo uno è andata in coma e ho lasciato il lavoro per seguirla nei vari ospedali,vivevi li essendo un minore. Il padre veniva una volta ogni tanto imponendomi di lasciare la stanza quando lui voleva entrare. Ho assecondato le prime settimanne ma vedendo che non rispettava gli orari e mia figlia restava senza nessuno mi sono imposta io dicendogli che se voleva vederla doveva venire quando ero li anch'io. Mia figlia nel svegliarsi dal coma ha avuto una reazione nel vederlo negativa quasi un pianto quindi coi medici abbiamo ritenuto poche visite paterne. Non ha accettato e ha cominciato ad accusarmi di essere la responsabile della malattia e dell'aggravarsi della situazione di mia figlia cercando di screditarmi il più possibile e dandomi della bugiarda. Non gli ho mai preibito di vederla ma a suo dire ad oggi invece non e così. Ora mia figlia è a casa segue un iter di recupero,ha petso la memoria che sta recuperando a piccoli passi,ha il campo visivo compromesso , deficit di tipo cognitivo e non è autonoma. Poco alla volta tramite cellulare si è messa in contatto con le sorelle figlie di altre compagne,sono 4 le sorelle, e tramite loro è riusvita a trivare in instagram suo padre. Ad oggi si sentono . Ho letto ieri e ascoltato gli audio. Lui le dice di andare da sola dai carabinieri che poi la raggiungerà per farle firmare un foglio per potersi vedere. Le ha scritto hai 16 anni pui uscire da sola. ( non è autonoma) . È tutta colpa di tia mamma se noi non ci siamo mai potuti frequentare( manipolazione di un minore con deficit cognitivo) . Di a tua mamma che se non ti fa uscire per vedermi vuol dire che non vuole il tuo bene( istigazione di un minore disabile ad agire per conto proprio a discapito del parere del genitore che deve salvaguatdare la sua salute) . E tanto altro. Ora io ho la tutela unica da sempre grazie al cielo ma lei ha 16 anni,non è in grado di essere autonoma ed è cognitivamente,per ora a non si sa quando compromessa. Cosa posso fare per tutelarla dalla manipolazione deleteria del padre,onde evitare che faccia danni irreversibili?