Buonasera,
mia madre e mia sorella (disoccupata), sono cointestatarie di un libretto postale i cui unici accrediti provengono dalla pensione di mia madre e dalla reversibilità a lei spettante dopo la morte di mio padre nel 2015. Il denaro di mia madre viene utilizzato per interessi personali di mia sorella e della sua famiglia ( è sposata, con due figli). Posso agire per tutelare la mia quota legittima di eredità?
Grazie
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 1 persone
Si parla di quota legittimaria solo dopo l'apertura della successione, non prima, per cui allo stato lei non può fare nulla ammeno che sua madre non necessiti di un amministratore di sostegno.
Cordialità
avv. Emanuela Costa
Venezia
Gentile Fabiana,
in caso di morte del padre/madre, la pensione ai superstiti, oltre che al coniuge, spetta anche ai figli (legittimi, legittimati, adottivi, affiliati, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge), purché alla data del decesso del genitore siano: minori di 18 anni; studenti di scuola media superiore di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore e non impegnati in alcuna attività lavorativa; studenti universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e comunque non oltre i 26 anni, a carico del genitore e non impegnati in alcuna attività lavorativa; inabili di qualunque età, a carico del genitore.
Resto a disposizione se necessita di approfondimenti.
L'eventuale lesione di legittima potrà essere fatta valere solo dopo la morte della mamma. In vita della stessa, se la mamma è lucida e autosufficiente è libera di gestire i suoi averi come vuole, compresa la cointestazione del conto corrente e i prelievi da parte della figlia; se la mamma non fosse autosufficiente valuterei se ci fossero i presupposti per proporre la nomina di un amministratore di sostegno, che, ove nominato, amministrerebbe il denaro della mamma sotto il controllo del Giudice Tutelare e quindi evitando abusi