Buongiorno, mia moglie sta per ricevere dal padre un appartamento in comodato gratuito in cui vogliamo prevedere un termine congruo (5 anni? Il padre ne ha 83), gli oneri del comodatario ovviamente a suo carico e pure la riconsegna senza nemmeno la normale usura in deroga all'art. 1807 c.c. (che invece la tollera). Potrebbe un famigliare in sede di successione farla riconoscere come donazione indiretta e quindi soggetta a collazione?
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La predeterminazione del periodo di durata del comodato e la delimitazione nel tempo permette di discernere tra semplice comodato e donazione indiretta, in altri termini un comodato concesso per un tempo considerevole può essere considerato donazione indiretta.
Avv. Annamaria Martinelli
non comporta alcun trasferimento di diritti reali ma del semplice possesso.
Il diritto del comodatario viene meno a semplice richiesta del proprietario attuale e/o futuri.
Buongiorno, il comodato d’uso non determina l’arricchimento tipico della donazione. Non può quindi essere considerato tale. La Suprema Corte, con orientamento consolidato, in ipotesi simili al Suo caso, precisa altresì che la predeterminazione del periodo di durata del rapporto nascente dal comodato e dunque la delimitazione nel tempo del beneficio attribuito dal comodante al comodatario costituirebbero elementi peculiari di tale contratto, estranei alla struttura ed alla finalità della donazione.
Buongiorno Bob,
il contratto di comodato non ha effetti traslativi della proprietà, che rimane in titolarità del suocero.
Non ci sono quindi gli estremi per una collazione.
A sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, la saluto cordialmente
avv. Lidia Mussi