Buonasera,
4 anni fa ho preso in fitto un'abitazione effettuando innumerevoli lavori a mie spese poichè l'abitazione era distrutta internamente, il proprietario mi disse che potevo stare tranquillo poiché l'abitazione non gli serviva, tutto ciò senza alcun documento scritto. ora alla prima scadenza di 4 anni 6 mesi fa mi ha mandato il diniego del contratto motivandola che serve al figlio,(maggiorenne da soli 5 mesi) ma sfacciatamente mi ha detto che la raccomandata che mi ha mandato con la motivazione di cui sopra non è vera perché deve venderla, come posso appellarmi? ho speranze
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Egregio Sig. Michele,
innanzitutto occorre leggere attentamente cosa prevede il contratto (ammesso che vi sia).
Se il contratto prevede che la disdetta possa essere data solo per i motivi che Lei adduce (casa da dare al figlio o altri motivi circostanziati), il locatore (una volta che vi sarà il rogito di vendita a terzi invece che la cessione al figlio) rimane esposto a un'azione per danni da parte sua.
In merito ai lavori da Lei effettuati (che si chiamano miglioramenti e addizioni) anche qui il contratto dovrebbe prevedere un apposito punto dove parla di esse.
In generale ci vuole il consenso del locatore espresso (consenso scritto o provabile, con riguardo alla consapevolezza e specificità delle opere, con testimoni. Non è infatti ammesso il consenso implicito, in pratica per mera tolleranza) prima di poter effettuare opere sull'immobile, altrimenti si rischia di effettuare miglioramenti all'immobile di cui non si potrà tenere conto.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Avv. Andrea Simoncelli
Ad integrazione di quanto già scritto evidenzio quanto segue. L'art. 3 della Legge sulle locazioni abitative elenca le ipotesi di disdetta dopo i 4 anni. Quella di adibire al casa per il figlio è una delle ipotesi previste. E' anche prevista la possibilità di vendita a terzi (art. 3 lett. g): in questo caso però il conduttore ha diritto di prelazione
Se il locatore ha riacquistato la disponibilità dell'immobile a seguito di illegittimo esercizio della facoltà di disdetta, al conduttore spetta un risarcimento del danno non inferiore a 36 mensilità calcolate sull'ultimo canone percepito
Buongiorno,
A mio avviso, purtroppo, entrambi le ragioni addotte dal locatore sono legittime, in quanto sono previste dalla disciplina delle locazioni.
Il fatto è che, dalla scelta dell'una o dell'altra, discendono differenti procedimenti ed attività per il riacquisto del possesso dell'abilitazione da parte del proprietario.
Se Le interessa, sono a disposizione per approfondire la questione.
Cordiali saluti