Se posso aggiungere una cosa: abbiamo speso più di 30.000 euro tra geometri e architetti. Un architetto sta portando avanti la cosa da mesi e la settimana scorsa, chiamando la regione, viene a sapere che tutto è ok, tutto è sistemato e quindi la casa è perfettamente in regola. Ha già spedito la documentazione al comune e oggi poteva ritirarla; bene, oggi va in comune e gli viene detto che mancano ancora delle cose, tra cui l'atto di proprietà. L'architetto stesso è esterrefatto e non riesce neanche lui a credere che prolunghino ancora la cosa, chiedendo documenti che non hanno senso (perché non chiederli mesi prima allora?). Io comincio a pensare a una cospirazione, tra l'altro la caparra era confirmatoria, un atto preliminare rispondendo a qualcuno qui. Ma la caparra era di 40.000 e lui ha voluto darne il triplo. Parlando con chiunque di questa cosa, soprattutto del comportamento del comune, nessuno riesce a capire come possa "rompere ancora le scatole", scusate il termine ma potete capire la nostra situazione. Siamo in 3 in famiglia, una pensionata e due in cerca di occupazione, questa era la casa che il nonno ci ha lasciato in eredità. Immaginate come possiamo sentirci. Io non capisco: se la casa risulta a posto per regione e procura, perché il comune continua ad andare contro? Chiedendo documenti nuovi che mai aveva chiesto e ovviamente andando contro il giudizio della regione a questo punto?
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Gentilissimo Andrea,
il mio consiglio è di
1. informare immediatamente la controparte che l’immobile è perfettamente in regola (visto i tempi brevi, tramite una raccomandata con prova di avvenuta consegna che verrà recapitata entro 24h) e così risulterete pienamente adempienti;
2. di fornire al Comune i documenti richiesti (l’atto di proprietà, come tutti i documenti inerenti l’urbanistica, serviranno anche al notaio per il rogito);
3. se nel preliminare era fissato un termine entro cui concludere la vendita, contattare anche il notaio (scelto per prassi dal compratore) per fissare l’appuntamento, ovviamente prima della scadenza della predetta data.
A Vostra completa disposizione.
Cordiali Saluti
Avv. Enrica Anerdi
Certamente la normativa della regione dove si trova il bene sarà simile a quella della Toscana. Qui vige la norma che l'integrazione dei documento può essere chiesta una sola volta entro 30 giorni dalla presentazione della domanda edilizia. Faccia scrivere una diffida contro il Comune minacciando azione risarcitoria sia contro l'Ente sia contro il diretto responsabile. Oggi è possibile.
Avv. Fabio Cannizzaro
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Le suggerisco di avviare al più presto una procedura di mediazione per la risoluzione delle controversie. Il costo di avvio è di soli € 48,80. Cordiali saluti.
Gentilissimo Andrea,
ho letto il Suo quesito prima e seconda parte. Premesso che, al fine di dare una risposta articolata e completa, sarebbe opportuno e doveroso leggere sia il preliminare di compravendita immobiliare sia la documentazione tecnica, Le consiglierei innanzitutto di rispondere e replicare alla raccomandata dei promittenti acquirenti facendo presente (ndr se così è; ma su questo punto è importante il parere del Suo tecnico di fiducia) che siete pronti alla stipula del rogito notarile e che è in corso di completamento la prativa presso il Comune di Competenza. Meglio se la raccomandata fosse scritta da un Avvocato previo consulto col Suo tecnico di fiducia.
Le domando inoltre questo: immagino che nel preliminare di compravendita sia previsto un termine entro cui deve essere stipulato l'atto definitivo di compravendita immobiliare, è già decorso?
Capisco perfettamente le Sue preoccupazioni e dei Suoi familiari ma, approfondendo bene la questione e muovendosi nel modo più opportuno, la problematica può essere risolta.
A Sua disposizione per assistenza.
Cordialmente.