Buon pomeriggio,
vorrei iniziare una convivenza con il mio ragazzo che,
purtroppo è indebitato (attualmente siamo residenti in paesi diversi)
L'immobile dove andremmo a convivere (il mio ragazzo sposterebbe la
residenza) è di mia proprietà ed è arredato con mobili da me acquistati (non sono in possesso di fatture)
anche presso mercatini e da me sistemati
Onde evitare azioni di
pignoramento dei miei beni mobili (vista la situazione debitoria del mio ragazzo), quali tutele devo adottare ?
E' sufficiente un contratto di comodato uso con elencati i mobili ? Ho letto di perizia asseverata da ctu ? Di cosa si tratta ? Come deve essere redatta ?
In attesa di un Vs.
preventivo per la consulenza, ringraziando, cordiali saluti
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Sconsiglio un contratto di comodato d'uso da parte sua in favore del suo ragazzo. In effetti in caso di "visita" dell'ufficiale giudiziario, si presumono di proprietà del debitore i beni mobili che si trovano nei luoghi "appartenenti" al debitore medesimo. Quindi se la casa in cui andrete a convivere é già di sua proprietà esclusiva non si dovrebbe preoccupare troppo e il contratto di comodato d'uso potrebbe generare solo equivoci. Viceversa, in caso insorgono contestazioni la prova contraria rispetto alla presunzione di appartenenza dei mobili al debitore può essere data solo mediante atto scritto avente data certa anteriore al pignoramento. Quindi se per eccesso di scrupolo vuol sentirsi più sicura la soluzione ideale è quella della perizia giurata che le hanno già indicata, sempre se non troppo onerosa rispetto all'effettivo valore di mercato dei mobili.
Avv Matteo Rondina
Gent.ma,
a riscontro Sua, informo che vi è sempre il rischio di ricevere un pignoramento mobiliare diretto da parte dei creditori del Suo compagno, salvo che Lei non sia in grado di provare la proprietà del mobilio.
Una perizia stragiudiziale da un tecnico certificato può essere una soluzione ma, ricordi, che ciò non varrà per gli acquisti futuri rispetto alla data della perizia.
Per chiarimenti non esiti a contattarmi.
Cordialità
Gentile signora,la consulenza giurata,prima che inizi la convivenza,può essere un buon consiglio,anche se non risolutivo certamente.Cordialmente,avv.Alfredo Guarino