Sono uno studente calabrese che ha preso in affitto con un contratto transitorio per motivi di studio una stanza a Milano.
Ho deciso di chiedere la risoluzione del contratto della stanza in quanto non posso più usufruirne essendo tornato in Calabria prima che venissero applicate le misure restrittive sulla mobilità e non avendo avuto più la possibilità di salire a Milano.
Il proprietario mi ha detto che dovrò comunicargli la mia volontà di risoluzione del contratto, per cui il contratto si chiuderà tre mesi dopo che arriverà la raccomandata, come previsto nelle clausole del contratto (dovrò quindi a suo avviso pagare tre mesi "a vuoto").
Volevo chiedere se per voi ha ragione il proprietario della casa o se in casi di emergenza come quello in cui mi trovo, che non è dipendente dalla mia volontà, è possibile risolvere il contratto senza dover pagare i tre mesi di preavviso.
Grazie!
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La risposta è purtroppo no. I concetti di impossibilità sopravvenuta o di eccessiva onerosità non sembrano applicabili ai contratti ad uso abitativo, ma al massimo a quelli ad uso commerciale. In questo caso il sinallagma contrattuale (concessione dell'immobile in locazione - corrispettivo da pagare) non sembra venire meno, come ha anche dichiarato qualche giorno fa il Tribunale di Roma nelle sue linee guida.
Eserciti il recesso nei tre mesi o trovi un accordo con il locatore per una risoluzione consensuale.
allo stato attuale il governo ancora non ha disposto misure definitive per i contratti di locazione per studenti. Per il momento bisogna rispettare le clausole del contratto, sta al locatore voler utilizzare un qualche tipo di agevolazione. Se non intende farlo "il rischio è il suo" nel senso che se il governo o anche la regione prevederanno qulache forma di agevolazione per studenti e lui non la rispetta potreste chiedere i danni; ma per ora questo è............................
se sono stato esauriente mi può lasciare un feedback positivo?
Buongiorno,
in tale fattispecie potrà appellarsi alla impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile della prestazione, con conseguente estinzione dell'obbligazione..
Resto a disposizione per ogni chiarimento e Le porgo cordiali saluti.
Buongiorno Signor Giuseppe,
la pretesa non é legittima non risultando applicabile la disciplina ordinaria, ma essendo sopravvenuta circostanza, a lei non imputabile, che ha reso la prestazione non più fruibile.
Disponibile ad approfondire la questione anche attraverso il portale.
Con i migliori saluti
Ruggero Petrelli
Gent.mi sig. Giuseppe, data la situazione emergenziale lei potrebbe avere diritto alla risoluzione del contratto di locazione, ma come le ha riferito il proprietario dell’appartamento dovrebbe allo stesso il pagamento di tre canoni, visto che il preavviso è di tre mesi. Le consiglio di trovare un accordo con il proprietario, con il quale potrebbe stabilire di sospendere o ridurre il canone per il periodo di emergenza, così da proseguire il rapporto quando potrà ritornare a Milano. Cordiali saluti
