Buongiorno, sono appena stata informata , che un mio zio di primo grado , ha circa 500 mila euro di debito con lo stato , lui è over 70 , è sposato in separazione dei beni , e forse è in procinto di separazione . È nulla tenente .
Lui ha 6 fratelli tra cui mio padre . E noi siamo in tutto 9 nipoti .
Nel caso in cui venisse a mancare,a chi passa questo enorme debito ? E volendo si può rinunciare all’eredità , quindi anche ai debiti ?? Grazie mille, sono molto preoccupata
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Si certo si potrà, a sarà opportuno se le cose stanno così, rinunciare all'eredità quando sarà il momento, andando dal Notaio, o semplicemente tramite dichiarazione presso la cancelleria volontaria giurisdizione del competente Tribunale pagando le sole "spese vive" (marche da bollo, imposta in misura fissa da versare tramite f23).
Avv Matteo Rondina
Buongiorno,
certamente, si può rinunciare all'eredità e dunque anche ai debiti, oppure - ma non ha senso a meno che non supponiate che possa avere proprietà immobiliari o altri crediti di non avete conoscenza, che superino l'ammontare dei debiti - accettare l'eredità con beneficio d'inventario, restando obbligati, in tal caso, solo nei limiti dell'eventuale attivo del patrimonio ereditato.
Se gli eredi intendono rifiutare, è molto importante che al momento del decesso non siano in possesso di beni di proprietà dello zio (salvo beni strettamente personali, che si possano configurare come ricordi di famiglia, o che siano stati donati in qualche specifica circostanza e dunque in ogni caso usciti dal suo patrimonio prima della morte), altrimenti si presume l'accettazione tacita.
Cordiali saluti
Gent.ma Viviana,
i chiamati all'eredità, al momento della futura apertura della successione di Suo zio, potranno rinunciare all'eredità, quindi anche ai debiti.
Se i primi chiamati all'eredità non accettano l'eredità, questa può essere accettata/rifiutata dai discendenti e così via fino ai parenti di 7° grado.
Se l'eredità resta vacante, eredita lo Stato, che, per legge, risponde dei debiti non oltre l'attivo ereditario.
Cordiali saluti.
Avv. Margherita Paron