Buongiorno,
la Polizia Postale mi disse che è sufficiente lo screen-shot del commento per provare ingiurie e diffamazione scritte su Facebook.
Ma leggo in giro su internet che invece dovrei pagare un notaio per farmi validare i commenti. Chi ha ragione??
Se ci sono testimoni che hanno letto i post diffamatori, valgono in un ipotetico processo?
Grazie
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Buongiorno,
è necessario premettere che Lei ha a disposizione 90 giorni per poter presentare denuncia presso una qualsiasi stazione dei Carabinieri. Il decorso del termine, trattandosi, presumo, di reato continuato (che si verifica quando una medesima persona compie, con più azioni od omissioni, una pluralità di violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge, anche in tempi diversi, in esecuzione del medesimo disegno criminoso), andrà calcolato dalla data dell'ultima condotta criminosa posta in essere.
I documenti cartacei riproducenti la videata del messaggio elettronico hanno piena valenza probatoria, ai sensi dell’art. 324 c.p.p., dovendosi loro riconoscere valore di documenti originali, in quanto direttamente riproducenti, al pari di una foto o di una ripresa cinematografica, un fatto materiale, consistente, appunto, nella predetta videata, nonostante sia possibile salvare il predetto messaggio elettronico su supporti informatici.
Tuttavia, non è di per sé sufficiente stampare le relative pagine o fare screenshot, posto che la controparte potrebbe evidenziare che si tratta di semplici immagini facilmente modificabili. Occorrerà, pertanto, utilizzare strumenti che permettano di “congelare” il contenuto della pagina, che riporta il messaggio lesivo, potendo successivamente dimostrare che a quella URL corrispondeva un dato contenuto in un dato momento. Lo strumento ideale in tal senso è Hashbot che consente di validare scientificamente qualsiasi documento web.
L'esame testimoniale volto a suffragare tale documento, infine, sarà un'ulteriore prova a Suo favore ed inciderà senz'altro sulla valutazione fatta dal Giudice.
Sperando di essere stata esaustiva, La saluto cordialmente.
Avv. Sara Laurino
Gentilissima Signora,
per poter ottenere soddisfazioni legali in merito al torto diffamatorio subito, la procedura è molto più semplice di come da Lei prospettato.
Di sicuro vanno rispettati i tempi per la proposizione della querela, alla quale potranno seguire tutta una serie di atti da compiersi in Suo favore.
Resto a Sua disposizione per ogni eventuale necessità e/o chiarimento.
Con i sensi di ossequio
Avv. Pasqualfabrizio A.dro A.sto FRANCICA MAYO
Quella del Notaio è una bufala.
Consiglio anche di stampare la pagina con i post diffamatori, così da avere un riscontro cartaceo ulteriore.
Peraltro, la presenza di testimoni avvalora il dato afferente l'offesa ricevuta.
Attenzione: se la vittima era online sul proprio profilo, e partecipava alla conversazione, la condotta offensiva non è più diffamatoria ma ingiuriosa. Oggi priva di rilevanza penale a seguito delle innovazioni normative apportato dal Decreto Legislativo nr. 7/16 (si contempla solo una sanzione economica civile, con relativo autonomo processo).
A Sua disposizione per ulteriori indicazioni e chiarimenti.
Gentile signora Chiara,
può certamente avvalersi di testimoni in un processo per comprovare quali siano state le espressioni diffamatorie nei suoi confronti, anche se è certamente necessario che si munisca anche di uno screen-shot. Riterrei utile che possa compiere una videoripresa dei commenti su Facebook, in presenza di testimoni, conservando poi sia la videoripresa che l'apparecchio con il quale ha compiuto l'operazione.
La testimonianza di terzi che hanno avuto modo di leggere i post diffamatori è senz'altro un valido elemento di prova, ma per mero scrupolo potrebbe anche consultare un perito tecnico in grado di certificare l'autenticità degli screen shot.
Per ulteriori informazioni Avv. Vincenzo Ferrigno Reggio Calabria