Un uomo che avevo tra gli amici su Fb mi ha bloccata e subito dopo ha scritto ben 2 post contenenti il mio nome e cognome seguiti da insulti (come brutta t###a, v###a, z#####a etc.) e in cui racconta fatti miei privati e personali come se fossero veri, ma in realtà sono inventati! Ovviamente per rovinarmi la reputazione!
So che denunciando questa persona non otterrei nulla perché passerebbero anni e tutto cadrebbe in prescrizione o archiviazione.
Dato che ho almeno 10 testimoni che hanno letto e fatto screenshot ai post e ai commenti, e uno di questi (il fratello) mi ha avvisato tramite sms scrivendo "Mio fratello ti sta diffamando su Facebook", secondo voi posso ottenere almeno il risarcimento danni in sede civile?
Grazie
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Buongiorno,
sarebbe opportuno depositare una denuncia querela presso una qualsiasi stazione dei Carabinieri. Si faccia assistere da un legale di fiducia.
Parallelamente intenti anche la causa civile. Molto spesso avere una querela a proprio carico può sicuramente incidere in ambito civile, sia perché il convenuto sarà più propenso a riconoscere denaro a fronte della remissione della stessa, sia perché incide in maniera significativa sul convincimento del Giudice.
Un ultimo ma non meno significante dettaglio: in ambito civile occorrerà prima esperire una mediazione presso un Organismo di mediazione accreditato al Ministero di Giustizia. Il risarcimento del danno per diffamazione “a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità”, infatti, rientra fra le materie per le quali il Legislatore ha previsto il tentativo di conciliazione obbligatorio prima di ogni eventuale azione.
Non esiti a contattare lo Studio per maggiori informazioni.
Le auguro una buona giornata.
Avv. Sara Laurino
Il comportamento da Lei descritto ricade senz'altro nell'ambito della fattispecie di diffamazione aggravata. Potrebbe pertanto proporre querela nei confronti dell'autore del fatto entro il termine di legge, e qualora sulla scorta di essa non riesca ad ottenere il risarcimento dei danni subiti, costituirsi parte civile, in modo tale da usufruire dei vantaggi riconnessi all'esercizio dell'azione civile in sede penale. Nel caso necessiti di ulteriori delucidazioni, può contattarmi ai recapiti di cui al mio profilo.
Cordialità.
Egregio Signor Massimo, buonasera.
Innanzitutto, è Suo diritto sporgere formale denuncia querela nei confronti del responsabile e costituirsi parte civile nel relativo procedimento penale, al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti.
In alternativa potrebbe agire direttamente in sede civile, tenendo ben presente che nel relativo giudizio avrà l'onere di allegare e quantificare il danno subito, molto probabilmente di natura non patrimoniale.
Tenga presente che, per giudizi civili di questo genere, è oggi obbligatorio esperire preventivamente il tentativo di mediazione, ai sensi del D.Lgs. 28/2010.
Nella speranza d'aver risposto in maniera chiara ed esaustiva al quesito posto, resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Con i più cordiali saluti
Egr. Massimo
il mio consiglio è comunque di depositare una denuncia querela (facendola seguire attentamente da un avvocato un modo che non si perda nei meandri della Procura competente), nel frattempo intentare il giudizio civile. Ma le consiglierei comunque di valutare tutte le ipotesi con un legale.
Sig. Massimo, nel caso da Lei esposto è consigliabile sollecitare l’azione penale, anche perché l’autorità giudiziaria dispone strumenti molto più incisivi per l’accertamento del reato, strumenti spesso preclusi al privato. Anche se ciò può essere talvolta accaduto, non è detto che il procedimento penale impieghi anni e che sia destinato alla prescrizione. Tenga comunque presente che una strada non esclude l’altra: può ben sporgere querela e nel frattempo iniziare una causa civile. Ci sarà tempo per scegliere se continuare l’azione nel processo penale una volta che sarà iniziato. Per il momento le cose più urgenti sono: 1) assicurare le prove e 2) sporgere querela nei termini.
Pertanto Le consiglio di rivolgersi il prima possibile ad un avvocato.
Cordialmente
Avv. Carlo Bandiera
Buongiorno Massimo.
Certo, Lei può promuovere un'azione civile, citando in giudizio il responsabile degli insulti e chiedendo il risarcimento di tutti i danni patiti e conseguenti alla violazione dei propri diritti costituzionalmente sanciti, quali i diritti all'onore, al decoro, alla reputazione, all'immagine etc.
Potrà fornire adeguata dimostrazione dei fatti mediante prove documentali e testimoniali, ma Le segnalo che solitamente i giudizi di primo grado durano mediamente 3 anni almeno.
Per questo motivo, Le consiglio di sporgere denuncia querela per il reato di diffamazione e, nel contempo, attivarsi per procedere civilmente.
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Buongiorno Massimo, innanzitutto non è affatto detto che una causa civile abbia tempi più celeri di una penale. Il mio consiglio è quello di depositare una querela per diffamazione e raccogliere quante più prove documentali e testimoniali possibili tramite un legale attraverso investigazioni difensive, così da ovviare ad eventuali lacune investigative della Procura.
Per ogni cosa resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Avv. Enrico Belletti - Padova -