A seguito di dissidi di vicinato, il confinante ha iniziato a pubblicare su Facebook messaggi e video in cui si sostengono falsità e si diffama in maniere molto pesante me e la mia famiglia.
Sebbene non vengano fatti nomi in maniera esplicita, si fa preciso riferimento ad un episodio noto che ci ha coinvolti e che ha avuto risalto nel nostro paese di mille abitanti, facendo sì che i bersagli delle sue accuse siano precisamente individuabili.
I video hanno totalizzato migliaia di visualizzazioni, con decine di commenti offensivi e centinaia di likes di compaesani e non.
Per procedere per diffamazione, conviene seguire la strada del civile tralasciando la denuncia penale oppure conviene presentare denuncia costituendosi parte civile in un eventuale processo ?
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Buongiorno.
Dalle circostanze da lei descritte sarebbe configurabile il reato di diffamazione.
Si dovrà pertanto seguire la strada del penale presentando apposita querela.
Nel processo si potrà poi costituire parte civile per avere il risarcimento dei danni subiti.
Occorre precisare però che tutto ciò non potrà prescindere da una verifica da parte del legale dell' effettiva offensività direttamente a lei riferibile di quanto scritto sul social.
Avv. Giada Trincheri
Buongiorno,
dalle informazioni da lei fornite sembra configurato il reato di diffamazione pertanto le consiglio di rivolgersi ad un legale per presentare formale querela e poi costituirsi parte civile, nel medesimo procedimento penale, per richiedere i relativi danni subiti.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Avv. Tiziana Vianello - Padova
Buongiorno,
Credo che in questo caso sia più veloce la via civile.
Se vuole avvalersi del mio studio mi contatti tramite la piattaforma.
Cordiali saluti
Avv. Jacopo Pepi, Firenze
Gentile sig.Alessandro,per mia esperienza professionale,essendomi occupato di molteplici casi in materia,Le consiglio di agire in sede civile se sono identificabili con certezza gli autori della diffamazione.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
Buongiorno sig. Alessandro ,
La strada del procedimento penale è sicuramente la meno dispendiosa e la più celere ed efficace. Le ricordo solo che il reato di diffamazione è sempre procedibile a querela di parte pertanto ha tempo 90 giorni dalla data della commissione del fatto per procedere.
Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti , porgo cordiali saluti.
Avv. Anna Ulisse
Buongiorno Alessandro,
Vi è facoltà di proporre entrambe le domande sia in sede civile che in sede penale, cond da Lei evidenziato.
La scelta va ponderata secondo una serie di parametri che solo insieme al legale di sua fiducia, analizzando le caratteristiche del cado, andrebbero verificati.
A priori e in mancanza di altri elementi è difficile dare una risposta.
Distinti saluti
Gentile Alessandro,
le consiglio di seguire la via penale e sporgere subito una querela. Una volta incardinato il processo, potrà costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento del danno.
Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Avv. Marina Moretti
Buongiorno.
Da quanto racconta si è venuto a configurare il reato di diffamazione a mezzo stampa in considerazione del mezzo di diffusione praticamente illimitato. Aggravato, quindi, rispetto al reato di diffamazione « semplice ».
È opportuno sporgere querela presentando anche copia di quanto pubblicato sul social. Seguirà nei tempi debiti la costituzione di parte civile.
Buongiorno Sig. Alessandro,
Il reato di diffamazione è punibile secondo codice penale pertanto io consiglierei la presentazione di una querela e la seguente costituzione di parte civile nel processo penale per ottenere un risarcimento danni.
Se ha bisogno di assistenza in tal senso non esisti a contattarmi.
Saluti
Avv. Natascia Carignani