Difficile rapporto
Salve , innanzi tutto vorrei ringraziare tutti voi avvocati, sempre pronti ,e non so se riuscite ad immaginare quanto aiuto date con questa possibilità di poter esporre problemi che affliggono la vita di tutti i giorni.
Io avrei un problema( infiniti in realtà) con il padre Delle mie figlie, di 10 e 8 anni.
Lui, maresciallo dei carabinieri, siamo stati insieme 13 anni.dal 2009, abitavamo insieme nell' alloggio della caserma dove lui faceva servizio mentre negli anni precedenti,facendo servizio in giro per l'Italia, veniva a casa mia dove io risiedevo.all'inizio del 2012 , dopo anni di tradimenti, sono tornata a casa mia. Lui si è rifatto subito una vita con quella che prima era la sua amante ed oggi è la madre di una bimba che hanno avuto nel 2013.
Uscita di casa, ho subito affrontato il discorso alimenti figlie',non dando frutti fin quando il giudice nel 2014 ha deciso per l'affidamento congiunto e gli alimenti da versare andando io subito da un legale dove lui, in tribunale, chiese la collocazione Delle figlie presso di lui,per fortuna non accadde.ma mi scredito' quel giorno e continua a farlo, questo per il ruolo che lui ha grazie al suo lavoro nella società, anche questa di una spiegazione che diede al giudice per spiegare il perché le voleva presso lui.
nei vari colloqui con il mio legale,lui ha sempre risposto da solo, dicendo di non averne bisogno.
Dal 2014, la mia vita si è complicata, lui si da gli alimenti per le bambine, ma non le spese extra che non sono poche essendo due, sia a livello scolastico che sportivo, in più, crea tensione continua opponendosi ad ogni decisione, anche quelle che avevamo preso mentre eravamo insieme per le attività Delle nostre figlie,solo per non contribuire ne all'impegno fisico che monetario. Premetto che lui si è allontanato da dove noi abitiamo nel 2013 di circa 45km, complicando ulteriormente la situazione.
Mi ha denunciata,dichiarando che io non gli permetteva di fare il padre, perché , soffrendo di tonsille la mia bambina più piccola era spesso malata,io gli chiedevo di cambiare il giorno di visita, ma lui la prendeva su anche con 40 di febbre.ad ogni cosa è un no da parte sua.questo, è il suo atteggiamento standard, non importa se ci rimettono le bambine, le cose devono andare come decide lui. E calcola le figlie solo quando sono con lui.
Io non mi sono mai intromessa fra le mie figlie e quella che è la loro vita con il padre, perché per me è sempre stato basilare solo che stessero bene,e ho sempre cercato di non far sentire il peso di questo rapporto fra me e il padre alle mie figlie, facendo da sola quello che lui negava, ed è un peso sia economico ma soprattutto mentale perché per ogni cosa mi minaccia di andare per vie legali. Mi sto rendendo conto di essere stanca, e che così facendo, crea tensione a casa mia perché ogni cosa , di cui io ho diritto perché sono la madre, devo affrontarla tramite legale o sentirmi dire che mi farà denunce influenzando la nostra vita per ogni cosa!
Una volta, disse davanti a mia figlia che all'epoca aveva 6 anni che chiamava la polizza durante una discussione, spaventandola.
Sono stanca di questa situazione.non è collaborativo,come se le sue figlie esistessero solo quando vivono con lui..
È fattibile chiedere l'affidamento esclusivo? Può CV essere questo definito stolking?