Donazione e quota disponibile
In questi giorni vi ho posto alcune domande su una donazione e ringrazio tutti perché siete stati gentilissimi e chiarissimi.
Una cosa però non sono proprio riuscito a capirla.
Un genitore, in assenza dell’altro coniuge, ha a disposizione una “quota disponibile” che può decidere a chi dare.
In che modo questa “quota disponibile” può essere attribuita a uno dei 5 figli non sono riuscito a capirlo.
Se serve una procedura particolare oppure no.
Mi spiego meglio: una donazione in vita, che sia di un immobile (quindi fatta davanti al notaio) o che sia di denaro (trasferimento di denaro da un libretto all’altro), è l’automatica attribuzione della quota disponibile del genitore al figlio?
Mi spiego ancora meglio: l'attribuzione della quota disponibile, a un figlio da parte del genitore,avviene tramite donazione (davanti al notaio per l’immobile o trasferimento di denaro da un libretto all’altro) o deve avvenire tramite qualche testamento o qualche altra procedura?
Per esempio: se il genitore ha già donato in vita al figlio una parte dell’eredità tramite una donazione, deve fare qualche altra carta scrivendo “dono la mia quota disponibile a caio”?