Ennesimo rifiuto indennità di accompagnamento. Si può fare ricorso?
Inviata da Rosa. 13 lug 2015
Mia madre ha avuto per due volte un ictus alla parte sinistra e da ormai 15 anni non è assolutamente autonoma, non riesce a camminare. Non ci vede da un occhio e ha la demenza senile. Ogni anno presentiamo domanda per l'assegno di accompagnamento che per l'ennesima volta è stata rifiutata, ma com'è possibile? Io conosco persone che ne usufruiscono e vanno tranquillamente in giro da sole! Mi sembra tutta una presa in giro e non si capisce quali siano realmente i requisiti per ottenerlo: le conoscenze o i problemi reali??? Si può presentare ricorso? Tutto questo sta diventando insostenibile!
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Gentile signora,
certamente può ricorrere avverso al diniego di accompagnamento se vi sono prove concrete dell'illegittimità dello stesso.
Se desidera essere seguita nel caso in questione non esiti a contattarci,
mi spiace per sua madre. Certo è che se sua madre a causa delle patologie sofferte non è ormai più autonoma Lei può presentare ricorso al Tribunale del lavoro competente per territorio e chiedere un accertamento tecnico preventivo finalizzato proprio alla valutazione dello stato di salute di sua madre ai fini dell'assegnazione dell'accompagnamento.
La domanda va proposta entro tre mesi dalla comunicazione del verbale di diniego, pena l'inammissibilità. Quindi se desidera mi contatti per approfondire la sua vicenda, i miei riferimenti li trova nel mio profilo sul portale.
Gentile signore,
certo, si può presentare ricorso al Tribunale quale giudice del Lavoro e della Previdenza sociale.
È prevista una forma particolare che deve essere seguita obbligatoriamente. Se lei risiede nei dintorni di Verona può rivolgersi al mio studio legale.
Cordiali saluti
Avvocato Alessandra Bottura
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Come Le hanno già detto i miei colleghi, contro il giudizio della commissione medica può fare ricorso al giudice del lavoro del luogo di residenza nel termine perentorio di 6 mesi dalla conoscenza del giudizio della commissione. Avv. Silvia Marchese - Firenze
Si può presentare ricorso al Tribunale del Lavoro competente per territorio. Attenzione ai tempi: il ricorso per l'accertamento tecnico preventivo deve essere proposto entro mesi sei dal ricevimento del verbale negativo della commissione. Avv. Maurizio CHILOIRO
È più che mai opportuno presentare ricorso affinché un Consulente nominato dal Tribunale valuti l'incapacità a deambulare e ad attendere alle normali occupazioni del quotidiano di Sua madre. Mi contatti ai riferimenti che trova sul mio profilo di questo portale. Cordiali saluti. Avv. Riccardo Galli di Piacenza