Buongiorno!
Scrivo per chiedere un'informazione relativa ad un lascito ereditario non recente.
Alla morte di entrambi i genitori, nel 2008, tutte le proprietà (casa più qualche appezzamento di terreno) sono state ereditate dai 3 figli e dai due nipoti, figli di un quarto figlio deceduto. Tutti gli eredi, ancora nel 2015, non hanno stabilito l'esatto frazionamento spettante. Come potrebbe e dovrebbe, per legge, avvenire questo frazionamento?
In attesa di riscontro, porgo i saluti.
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Gentile Gabriella,
la comunione ereditaria si scioglie con il contratto di divisione previsto e disciplinato dal codice civile italiano.
Il contratto si fa per atto pubblico davanti al notaio, ma previo accordo raggiunto da tutti i coeredi che dovranno firmarlo.
Se manca l’accordo, è prevista dalla legge la facoltà di domandare la divisione all’autorità giudiziaria, ma il procedimento sarà assai costoso (opzione non consigliabile).
Il mio consiglio è di fissare un colloquio da un NOTAIO di fiducia per farsi meglio consigliare da lui, in quanto la materia è prettamente notarile.
A Sua disposizione per assistenza nel caso dovesse optare per la divisione davanti al Tribunale.
Buongiorno,
Il patrimonio va diviso in 4 parti uguali. Ai due nipoti spetterà una di queste quote.
Nella formazioni di queste 4 quote va prima verificata la possibilità di addivenire ad una "divisione in natura", ovvero ad un frazionamento degli immobili in parti uguali. Se ciò non è possibile, gli eredi possono affidarsi ad un consulente esperto, di comune fiducia, che possa attribuire una stima di valore al patrimonio, valutare le preferenze / richieste delle parti e formulare delle ipotesi divisionali, se del caso prevedendo conguagli in denaro. Se le richieste delle parti risultano inconciliabili e non risulta pertanto possibile alcun accordo, l'unica possibilità rimane quella di chiedere al Tribunale la "divisione" giudiziale dell'eredità. Il Tribunale, all'interno della causa di divisione, incaricherà un consulente tecnico di sua fiducia, c.d. CTU, iscritto in appositi elenchi, che farà ciò che avrebbe potuto fare il consulente di comune fiducia delle parti, ovverosia formulerà al Tribunale delle ipotesi di divisione con attribuzioni in natura e conguagli. In mancanza di accordo e ove non risultasse possibile una divisione in natura, l'immobile potrà essere posto in vendita con asta pubblica e il relativo ricavato verrà suddiviso tra gli eredi (ai nipoti andrà un quarto diviso 2).
L'assistenza di un avvocato esperto in Diritto di Famiglia è sicuramente importante, sia per condurre la trattativa, ove possibile, sia per incardinare e condurre il contenzioso giudiziario.
Un cordiale saluto
Gentilissima Gabriella,
in termini tecnici si parla di divisione di comunione ereditaria. Occorre prima di tutto valutare se vi sono gli estremi per procedere con le assegnazioni dei beni attribuendo gli stessi in proprieta' esclusiva ad uno o piu' eredi (ndr con conseguente alienazione delle quote corrispondenti).
Se quanto precede non e' possibile per mancanza di accordo, chiunque degli eredi abbia interesse potra' promuovere un'azione di divisione ereditaria che culminera' - che in difetto di istanza di assegnazione da parte degli eredi- nella vendita all'asta dell'immobile ad un terzo aggiudicatario e conseguente ripartizione del ricavato della vendita in proporzione alle rispettive quote ereditarie.
Tenga conto che la predetta procedura giudiziale e' di solito lunga e dispendiosa.
Se non vi e' l'accordo di cui sopra e nessun erede e' interessato all'acquisto, consiglio di vendere ad un terzo in forma di trattativa privata.
Al fine di dirimere la questione, potreste incaricare un tecnico anche di concerto con un Avvocato al fine di raggiungere un accordo bonario.
A Sua disposizione per assistenza.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Buongiorno,
Le consiglio, anche tramite legale, di trovare un accordo amichevole per la divisione del compendio ereditario in base alle quote di ognuno.
In caso di mancato accordo, previa mediazione, dovrà procedersi giudizialmente.
Resto a Sua disposizione nel caso volesse approfondire tramite i recapiti presenti sul portale.
Il frazionamento di cui parla si chiama divisione ereditaria ed è un contratto che disciplina la suddivisione secondo le quote previste dalla legge della massa ereditaria.
Il tutto poi va trasposto su un atto pubblico che predispone un notaio.
Se manca l'´accordo ogni erede ha diritto di proporre una causa per ottenere una sentenza che dichiari la divisione della massa ereditaria.
Personalmente consiglio di rivolgersi ad un legale se dovete ancora trattare per raggiungere un accordo. Se invece l´accordo lo avete già raggiunto, allora è bene rivolgersi al notaio per la stesura dell´atto pubblico di divisione.
Se avesse necessità mi contatti, tramite il portale.
Cordiali saluti.
Barbara Spinella