Buongiorno,
mi ritrovo nella seguente situazione: dopo un incidente vado al pronto soccorso, mi viene ordinata una RX al ginocchio da cui viene detto non evidenti segni di frattura. e mi viene detto che posso tornare a casa e posso camminare, dopo però mi faccio io fare una RMN e salta fuori che avevo frattura della spungiosa ossea del piatto tibiale laterale posteriormente con interessamento articolazione e che quindi 1 mese e mezzo senza caricare.. Io sono senza parole.. ma ci sono estremi per poter chiedere i danni e vincere? frattura era 30 x 40 mm, possibile che non si vedesse dalla radiografia?
Inoltre dato che ci sono, l Inail (essendo stato incidente in itinere Inail, stavo tornando da lavoro) mi dice che le terapie in clinica fisiatrica non sono state autorizzate in quanto l'azienda per cui lavoro non ha compilato e inviato le carte che l inail gli aveva spedito....... Resto basito quanto voi..... Anche qui a me non sembra corretto che se sono assicurato debba alla fine pagare di tasca mia per cosa? perchè il datore di lavoro non invia delle carte. Non ho parole.
Grazie
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Buongiorno in riferimento al Suo quesito, Le premetto che l'errore diagnostico potrebbe essere ritenuto sussistente nel Suo caso ma occorrerebbe sempre un parere di un medico legale specializzato in responsabilità medico-sanitaria. In ogni caso per poter promuovere un processo di risarcimento è necessario anche che si sia concretizzato un danno concretamente valutabile da cui discenderebbe, unitamente all'errore accertato, il diritto risarcitorio. Anche per questo è opportuno una relazione di un consulente di parte. Per quanto riguarda invece il comportamento della Sua azienda sicuramente non è stato corretto e le relative omissioni fanno emergere una responsabilità della stessa società. IN considerazione di ciò, in base alla percentuale di danno che Le riconoscerà l'INAIL e in ogni caso di cui Lei ha diritto è ipotizzabile una causa nei loro confronti per ottenere il danno differenziale. A disposizione per chiarimenti o se intendesse far valutare al nostro studio e al nostro ctp la Sua vicenda. Cordiali Saluti
Egregio sig.Giacomelli,da quel che espone vi è stato un sicuro errore medico,presumibilmente incidente sulla prostrazione delle sofferenze e sul ritardo nella pratica della giusta terapia,con la consequenziale legittimazione della Sua pretesa risarcitorie,a quantificare all'esito di una valida consulenza medico-legale.Sulla condotta dell'INAIL resta da comprendere meglio,esaminando gli atti,se vi sia una responsabilità dell'INAIL o del Suo datore di lavoro.Cordialmente avv.Alfredo Guarino
Egr. Sig. Giacomelli,
Dalla sua descrizione della vicenda, già a prima vista, sembra sussistente un errore diagnostico. Tuttavia, affinché questo errore possa dar diritto al risarcimento dei danni, bisogna dimostrare che il ritardo nella corretta diagnosi Le abbia causato un danno fisico ulteriore rispetto alla frattura che era già esistente. È quello che in diritto viene chiamato "nesso causale" fra l'errore medico ed il danno cagionato. La prova del nesso causale dipende fondamentalmente da un giudizio medico-legale, che in questa fase si dovrebbe affidare ad un consulente di parte.
Saluti
Buonasera.
Secondo quanto da Lei riferito, potrebbe configurarsi un errore di diagnosi che ha poi provocato un significativo danno biologico: d'altronde, è indispensabile in tal senso un accertamento mediante Consulenza Tecnica Medico Legale di parte, anche per la quantificazione del relativo risarcimento. Per quanto, poi, concerne la questione dell'INAIL, sarà indispensabile verificare con attenzione la documentazione, e le prove di invio, onde valutare con attenzione la possibilità di un ricorso in opposizione. Cordialmente
Per poter verificare la sussistenza di una responsabilità medica in capo alla struttura sanitaria occorre sottoporre ad un medico legale la documentazione medica in suo possesso ed avere un parere qualificato. Contestualmente occorre far attivare la polizza per la responsabilità medica alla struttura sanitaria inviando una raccomandata A.r. di denuncia di sinistro ed apertura della pratica assicurativa.
Quanto sopra per garantire l'avvio dell'iter necessario per individuare la sussistenza o meno di colpa medica, ricordandole tuttavia che anche laddove vi fosse stata colpa, per poter ottenere il risarcimento del danno, occorre dimostrare l'esistenza del danno e del nesso causale tra la condotta medica e tale danno.
In merito alla posizione INAIL occorre valutare in concreto l'eventuale negligenza del datore di lavoro e, laddove ravvisabile, richiedere la refusione delle spese terapiche direttamente a quest'ultimo.
Cordiali saluti.
Egr. Sig. Giacomelli,
dal quesito da Lei posto, sembrano esserci gli estremi per poter procedere ed ottenere un risarcimento dei danni.
E' necessario però visionare la documentazione in Suo possesso.
Resto a Sua disposizione.
Nel caso volesse può inviarmi il tutto ai miei recapiti che può reperire digitando il mio nominativo su google.
Cordialità.
Avv. Stefania Panzitta, Vanzago (MI)