Tanti anni fa mio nonno ha costruito una casa sul pubblico demanio, la spiaggia. Gli è stata condonata insieme ad altre anche perché era l'unica dimora. Adesso per costruzione di un'opera pubblica probabilmente ce la esproriano e ce la pagano un 30% in meno del valore di mercato,.Si può fare qualcosa?
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Per un approfondimento della materia del contendere sarebbe necessario conoscere l'atto della concessione del terreno demaniale (spiaggia). A volte in quell'atto possono essere contenute delle condizioni speciali sulla conseguenza dell'edificazione e del successivo nascere di una pubblica utilità. Oggi dopo il transito delle competenze dallo Stato/Capitanerie di Porto agli E.L. la competenza sulla materia dovrebbe essere del Comune. Certamente Le verrà indennizzato il valore dell'edificio e non del terreno su cui è sorto. Tenga presente che esiste un istituto codicistico dell'accessione che potrebbe affiancarsi all'espropriazione. Formalmente, stante la palese richiesta dell'Ente proprietario, l'edificio è già di proprietà del demanio. Si discute quindi solo dell'indennizzo a termini dell'art.42 della Cost. e del T.U. sulle Espopriazioni.
Le consiglio di rivolgersi ad un bravo estimatore per definire l'intrinseco calore del bene.
Poi, al momento opportuno (attenzione ai termini di decadenza) potrà agire contensando l'indennità che verrà offerta dalla P.A.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Avv. Fabio Cannizzaro
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7 Risposte
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Gentile Signore,
ci si potrebbe opporre all' indennizzo offerto e chiedere una rivalutazione dello stesso.
Se volesse essere seguito nella questione, non esiti a contattarci.
Cordiali saluti,
Gentile Signore,
i valori di esproprio rispondono a precisi parametri.
Cordialità
Avv. Felice Vivo
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L'esproprio è contestabile a mezzo ricorso in Corte di Appello competente. Veda però magari di scrivere a mezzo di un legale e trattare il giusto risarcimento.
Resto a disposizione
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Avverso il provvedimento che autorizza l'espropriazione (e in generale contro gli atti del relativo procedimento amministrativo), è ammessa l'impugnazione innanzi al T.a.r. competente per territorio. Tuttavia, gli eventuali motivi del ricorso possono riguardare unicamente i c.d. vizi tipici dell'atto amministrativo (incompetenze, violazione di legge, eccesso di potere) e, quindi, solamente in un certo senso, la legittimità dell'iniziativa della P.A. finalizzata alla tutela di un interesse pubblico a discapito di quello privato. Ad ogni modo, la misura dell'indennizzo riconosciuto in caso di espropriazione per pubblica utilità è stabilita da specifiche disposizioni di legge che limitano alquanto la discrezionalità dell'ente pubblico. La materia rimane comunque particolarmente complessa e articolata e, conseguentemente, se ritiene opportuno, resto a disposizione per eventuali approfondimenti in merito.
Buongiorno,
premesso che in materia espropriativa l'indennità viene calcolata quasi esclusivamente utilizzando il valore di mercato del bene, ossia il valore che il bene avrebbe in una libera contrattazione, le strade da seguire possono essere due. Si può impugnare il decreto di esproprio davanti al T.A.R. entro 60 gg dalla comunicazione chiedendone l'annullamento o si può proporre opposizione all'indennità calcolata dall'Ente espropriante dinanzi alla Corte d'Appello.
Buongiorno,
premesso che in materia di espropriativa i valori che si utilizzano per calcolare l'indennità di esproprio vengono ricondotti quasi esclusivamente al valore di mercato del bene espropriato, le strade che si possono seguire sono due. Si impugna davanti al Tribunale Amministrativo Regionale il provvedimento di esproprio chiedendone l'annullamento entro 60 giorni dalla comunicazione. Si può proporre opposizione dinanzi alla Corte d'Appello affinché ridetermini l'indennità quantificata dall'Ente espropriante.
Sarebbe opportuno sentire anche il parere di un tecnico affinché quantifichi quale può essere il valore del bene in una contrattazione sul libero mercato.
Cordiali saluti
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Buongiorno,
si possono seguire due strade. Si può impugnare il provvedimento di esproprio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla comunicazione; o si può, alternativamente o insieme, proporre opposizione alla Corte d'Appello all'indennità quantificata dall'Ente espropriante chiedendone la rideterminazione.
Cordiali saluti
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