Buongiorno,
sono ex dipendente di un centro estetico. Una ex cliente ha denunciato sia me che la mia ex datrice di lavoro, sostenendo che le lesioni riportate in seguito a un trattamento di luce pulsata sono colpa nostra. La mia ex datrice se ne frega ed è tornata all'estero mentre io sono sotto processo. Ho scoperto dalle carte fonite dal mio legale che la cliente si è procurata tali lesioni prendendo il sole, contravvenendo alle disposizioni date prima di iniziare il trattamento e ho tutte le prove del caso. Dato che tale accusa offende la mia professionalità e la mia immagine volevo sapere se in caso di assoluzione posso chiedere un risarcimento danni.
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Può utilmente avanzare sia azione di risarcimento danni in sede civile, che, previa denunzia per calunnia, in sede penale.-
Qualora voglia agire in sede penale, e possiede già prove sufficienti per dimostrare la condotta calunniatoria ai suoi danni (Le ricordo che ci vuole il c.d. "doppio dolo": coscienza e volontà della falsità di ciò che si accusa; coscienza e volontà circa l'innocenza dell'accusato), Le consiglio di agire immediatamente onde evitare la perenzione dei termini prescrizionali (anni 7 e mesi 6 dal giorno in cui si è posta in essere la falsa accusa ai Suoi danni).-
A Sua disposizione per ulteriori chiarimenti, qualora voglia operare in sede penale.-
Distinti saluti.-
Avv. Carlo Monaco
Gentile signora Silvia,nel caso che descrive potra' certamente esperire azione di danno per i danni patrimoniali e morali patiti,in caso di assoluzione,ricordando pero' che del danno deve essere fornita prova ,in relazione alla somma pretesa a titolo di risarcimento.Se possiede prova certa della calunnia,puo' denunciarla anche subito ,prestando attenzione a non incorrere a sua volta in una calunnia Alfredo Guarino Napoli
Certamente può procedere, dimostrando quanto afferma nonché i danni subiti, sia morali che patrimoniali, in seguito a detta falsa dichiarazione
Resto a disposizione
Gentile signora,
circa il caso proposto,considerata la puntuale informazione attinta dall' esame delle carte in possesso del Collega che La segue in sede processuale, da un attento esame di tutto l'incartamento emergeranno i rilievi più produttivi per un'azione risarcitoria da incardinare a Sua tutela e decoro.
Distinti saluti
Avv. Felice Bruni - Catanzaro
Buongiorno Silvia.
Certo, provando che i danni alla cliente sono conseguenti alla condotta posta in essere dalla medesima, in spregio dei Vostri consigli, e non sono certo dovuto a Vostra negligenza professionale, Lei potrà chiedere il risarcimento dei danni all'immagine ed alla reputazione e potrà decidere se farlo in sede penale oppure in sede civile con una separazione azione giudiziaria che potrà essere effettuata a seguito di sentenza penale a Lei favorevole oppure anche in contemporanea con il procedimento penale (in questo caso non avrà, però, a disposizione una sentenza penale a Lei favorevole, ma dovrà dimostrare i fatti in altra maniera: ad esempio, mediante documentazione, testi ed eventuale relazione di parte).
Resto a disposizione per ogni ulteriore necessità e/o chiarimento e La saluto cordialmente.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Buongiorno,
Indubbiamente, qualora agli esiti del processo penale, dovesse risultare che l'accusa era manifestamente e, sopratutto, consapevolmente infondata (come pare in questo caso), Lei potrà promuovere una denuncia per calunnia. La questione del risarcimento danni, poi, potrà essere fatta valere sia in sede civile che penale (consigliabile se non altro per la potenziale condanna ad una provvisionale che prescinde dalla prova del danno effettivo come in sede civile).
Cordiali saluti.