Salve,
scrivo per sottoporre il seguente quesito. Ho un capannone fittato ad una società municipalizzata con unico socio il comune. Dal momento che la società è morosa, ottengo dal giudice lo sfratto esecutivo e dopo 6 tentativi di esecuzione dello stesso, nessuno dei quali andato a buon fine per continui rinvii, la società fallisce (sentenza di novembre 2015). Ad oggi cosa si prospetta per me proprietario del bene? Devo aspettare che il cratore venda tutti i beni o è tenuto a liberare il locale al più presto visto persiste lo stato di morosità? Ringrazio anticipatamente per la risposta
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Deve proseguire nei tentativi, stavolta nei confronti del fallimento.
Bisognerebbe tuttavia capire le ragioni di tutti questi rinvii. Ma per questo deve parlare con l'avvocato che già la segue.
Buongiorno Signora Gina,
se ha ottenuto lo sfratto, il contratto é stato risolto prima della sentenza di fallimento ed é pertanto occupato dalla società fallita senza titolo.
Presenti domanda di rilascio del bene nella forma della insinuazione allo stato passivo; una volta ammessa la Sua domanda il Curatore provvederà al rilascio del bene (nulla osta a cercare anche prima un accordo con il curatore in tal senso).
Con i migliori saluti
Ruggero Petrelli
Salve,
concordo con i colleghi che dovrà rivolgersi al Curatore per la restituzione del bene, il quale, eventualmente potrà anche farsi autorizzare dal GD in caso di impossibilità ad ottenere le chiavi dell’immobile. Inoltre Lei potrà avanzare domanda di ammissione al passivo per il pagamento dei canoni scaduti fino alla dichiarazione di fallimento.
Cordiali saluti.
Avv. Silvia Orsolini
Gent.ma sig.ra Gina,
al fine di riscontrare la sua questione da Lei posta si rende preliminarmente necessario comprendere quale sia il soggetto che di fatto detiene l'immobile. Ove infatti le chiavi d'accesso siano detenute dal vecchio conduttore dovrà procedere ad un nuovo tentativo di rilascio, anche avvalendosi della forza pubblica se necessario. Qualora invece il bene fosse detenuto - sine titulo - dal fallimento, allora ritengo sia necessaria una richiesta diretta al curatore. Solo in ipotesi in cui il curatore opponga una ingiustificata resistenza dovrà attivarsi con un'istanza al giudice delegato.
Gentile Signora Gina,
tramite il Suo avvocato deve chiedere formalmente la restituzione del bene al Curatore: il rapporto di locazione infatti si è già sciolto per effetto della convalida dello sfratto (con la conseguenza che la locazione non potrà essere continuata dal Curatore). Se non sorgono contestazioni sul diritto alla restituzione, come credo, allora il Curatore - se non già fatto - dovrà ottenere la restituzione delle chiavi dell'immobile dall'amministratore della società fallita. Qualora ciò non fosse possibile per irreperibilità di quest'ultimo o altre ragioni, allora dovrà chiedere al Giudice Delegato che autorizzi il Curatore ad effettuare un accesso forzoso con conseguente cambio di serrature. Se, invece, dovessero sorgere contestazioni sul diritto alla restituzione, il Suo legale dovrebbe depositare una richiesta di restituzione ex art. 103 legge fallimentare.
Cordiali Saluti
Avv. Riccardo Galli (Piacenza)