Gentili avvocati vi scrivo per chiedere se è considerato reato intrattenere una corrispondenza per e-mail utilizzando un nome e un cognome che non sono i propri. Qualche mese fa avevo intrattenuto una corrispondenza e-mail con una persona che dichiarava di chiamarsi in un modo, e poi ho scoperto che il suo nome era un altro, non mi ha mai inviato foto o immagini di sè. Non mi ha minacciato nè chiesto soldi, ha solo mentito sul nome e cognome, e sul fatto di avere un fratello. Poi abbiamo deciso di smettere questa corrispondenza. In questo caso potrebbe essere configurabile un reato oppure dato che non c'è un danno concreto o la volontà di sostituirsi a una persona in particolare il fatto non sussiste?
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Buongiorno,
la falsa identità sui social può configurare un'ipotesi di reato (sostituzione di persona), ma è necessario che vi sia da parte dell'autore il fine di procurarsi un ingiusto vantaggio o di recare un danno ad altri; elementi che mi sembra di capire non sussistono nel suo caso.
Peraltro, se il fatto è lieve ed isolato, è esclusa la punibilità.
Cordiali saluti.
avv. Paola Turri
Gentile Signora Maria Bianca
In riferimento al quesito " dato che non c'è un danno concreto o la volontà di sostituirsi a una persona in particolare il fatto non sussiste?", osservo che, ai sensi dell'art. 494 c. p. (sostituzione di persona), è fatta salva l'ipotesi in cui il fatto non costituisca un "altro" delitto "contro la fede pubblica".
Cordialmente.
Avv. Raffaella Nocera