Sono un ex agente di polizia penitenziaria. Ho lavorato per ben quasi 16 anni in diversi istituti penitenziari, poi venni licenziato. Fondamentalmente mi ammalai psicologicamente, stavo anche affrontando una separazione, non riuscivo più a lavorare e mi mandarono all'ospedale militare, dove non mi resero idoneo al lavoro. Nel frattempo rimasi solo, stato di salute pessimo, una depressione profondissima. Documentavo sempre il mio lavoro del mio stato di salute, con certificazioni varie. Poi il licenziamento, che neanche riuscì a impugnare per il mio stato di salute. Ora sono venuto fuori dalla malattia e mi sono stabilizzato in ogni sfera della mia vita, quindi vorrei poter ricorrere a questo licenziamento, per ridiscutere la situazione, secondo me troppo precipitosa nei miei confronti. Sono passati quattro anni..è troppo tardi? Ho ancora modo per poter ricorrere? Come mi devo comportare?
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Non è chiaro, a dire il vero, se il motivo del licenziamento sia stato il superamento del periodo di comporto (in tal caso l'unica azione possibile è quella ex art.2087 cc suggerita dal Collega, al fine, quantomeno, del riconoscimento della malattia professionale cui potrebbe essere collegato un risarcimento danno o addirittura un vitalizio) oppure altra causa (es: assenza ingiustificata per un periodo superiore a quello previsto dal codice disciplinare del contratto collettivo di Area di riferimento), o altra motivazione ancora. In ogni caso, l'unico vizio non soggetto a prescrizione è quello della nullità assoluta, che nel caso di licenziamento si profila in casi specifici e tipizzati che peraltro, trattandosi di datore di lavoro pubblico,è difficile possa essersi verificato.
Avv. Antonio Tarzia - Venezia -
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Gentile signor Daniele,
Ormai il tempo per impugnare il licenziamento è ampiamente decorso.
Eventualmente, esistendo i presupposti, può agire in giudizio per risarcimento danni ex art 2087cc.
Resto a Sua disposizione nel caso di bisogno
Cordiali saluti
Avv Francesca Cardini
Il licenziamento non è più impugnabile ma si attivi al più presto per chiedere i danni se riconducibile all'ambiente di lavoro, rivolgendosi ad un avvocato specializzato in tale materia. Cordiali Saluti. Avv. Riccardo Galli
Buongiorno,
purtroppo il termine per impugnare il licenziamento è ampiamente decorso.
Tuttavia non è ancora spirato il termine quinquiennale per un'eventuale azione di risarcimento del danno ex art. 2087 c.c. nel caso in cui i Suoi problemi di salute fossero riconducibili all'ambiente di lavoro.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
purtroppo è troppo tardi per impugnare il licenziamento.
È tuttavia ancora in tempo (prescrizione quinquiennale) per chiedere - se ne sussiste l'ipotesi - il risarcimento dei danni per violazione dell'art. 2087 c.c.c se i Suoi problemi di salute sono stati causati dall'ambiente di lavoro.
Cordiali saluti.