Buonasera, vorrei cercare di aiutare mio padre. Anni fa, ha firmato una transazione per una causa di lavoro. Questa transazione non è per niente favorevole, ma implica la rinuncia di tutti i diritti di mio padre, per una cifra iniqua, rispetto a quanto chiesto (Meno del circa il 4%). Purtroppo all'epoca mio padre aveva il 90% di invalidità, dove figura la quasi completa perdita dell'udito, cecità ad un occhio e l'altro occhio con difetto visivo notevole. L' avvocato che l'ha difeso, non ha fatto gli interessi di mio padre, ma gli ha detto che doveva firmare in quanto non si poteva fare più niente (cosa non vera). Ovviamente mio padre non ha letto (per i problemi sopra esposti) ma si è fidato ed ha firmato la carta direttamente davanti al giudice (non gli è stata data la possibilità di leggersi con calma la transazione). Si può fare qualcosa ora? Oppure si deve attenere a quanto firmato?
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Egregio Sig. Claudio,non credo che possa contestare una transazione pattuita dinanzi ad un giudice,perche' si presume che il giudice si sia accertato della comprensione e della volonta' delle parti.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli
Salve,
Prima di dare un parere bisognerebbe leggere la transazione per vedere com'è formulata.
Mi sembra poi di capire che la transazione e' stata firmata diversi anni fa...ma come mai allora si è deciso solo adesso a contestarla?
Eventualmente contatti il mio studio
Resto a disposizione per valutare la circostanza
Distinti saluti
Avv. Maria Sannino
Le rinunce e le transazioni sottoscritte davanti al Giudice sono perfettamente valide e tendenzialmente considerate non impugnabili.
Sconsiglio pertanto ogni azione legale, che si rivelerebbe quasi certamente infruttuosa.
L'unica via percorribile per addivenire alla modifica del contenuto dell'accordo è una nuova pattuizione tra le parti (anche se la controparte ben potrà rifiutarsi di rinegoziare le condizioni dell'accordo, stante il verbale di conciliazione già redatto e sottoscritto in corso di causa).
Resto a disposizione per ogni chiarimento e saluto cordialmente.