frattura evento sportivo amatoriale

Inviata da stefano. 10 ott 2017 Risarcimento danni

Buonasera, durante una partita di calcio (torneo amatoriale con copertura assicurativa/arbitri, aperto solo a non tesserati figc), mi è accorso un infortunio grave ovvero la frattura emipiatto tibiale in un contrasto di gioco, prognosi 30 gg ricovero e operazione. Esiste la possibilità di querela per risarcimento danni nei confronti di chi mi ha causato il danno? testimoni riferiscono della condotta aggressiva da parte dell'individuo durante la partita. Grazie.

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Buongiorno,
in termini generici, si può dire che sussiste la responsabilità civile nell'ipotesi in cui gli atti posti in essere, pur non violando le regole dell'attività sportiva, sono compiuti allo specifico scopo di ledere l'altrui integrità fisica: ed invero, in tali ipotesi, l'atleta danneggiato è esposto ad un rischio superiore rispetto a quello consentito da quella determinata pratica sportiva ed accettato dal partecipante medio.
Viceversa, tale responsabilità non sussiste se le lesioni sono la conseguenza di un atto posto in essere senza la volontà di ledere, senza che siano state violate le regole sportive e se, pur in presenza di violazione delle regole sportive, l'atto sia a queste funzionalmente connesso.
In tali ultime ipotesi, tuttavia, il nesso funzionale con l'attività sportiva non è idoneo ad escludere la responsabilità tutte le volte in cui venga impiegato un grado di violenza o irruenza incompatibile con le caratteristiche dello sport praticato, con il contesto ambientale nel quale l'attività sportiva sia svolta in concreto e con la qualità delle persone che vi partecipano: pertanto, in caso di lesioni cagionate nel contesto di un'attività sportiva, non dà luogo a responsabilità civile il fallo commesso da un calciatore ai danni di un avversario laddove tale fallo sia funzionalmente connesso al gioco e sia posto in essere con una violenza compatibile e proporzionata con le caratteristiche del gioco.
Rilevano infatti numerose variabili, quali la tipologia di sport praticato, il livello di sport praticato, il contesto nel quale avviene la gara o la competizione sportiva e la qualifica dei soggetti coinvolti.
è quindi necessario inquadrare il contesto concreto in cui l'evento si è verificato, prima di poter prendere posizione.
Cordiali saluti.

Anonimo-168060 Avvocato a Lecce

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Buongiorno,
ritengo percorribile la strada della richiesta di indennizzo ed eventuale istanza di negoziazione assistita o di mediazione civile, da inviarsi (con le caratteristiche di legge, non facilmente individuabili per il privato cittadino ma agevolmente ricostruibili da un avvocato) alla Società Sportiva che al 90% ha una copertura assicurativa "collettiva" per gli infortuni degli associati.
Resto a disposizione per chiarimenti e per il prosieguo.
Avv. Massimiliano Maida del Foro di Milano

Studio legale Maida Avvocato a Milano

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Giusto quanto già precisato dai colleghi ma eviterei l'azione penale ( tempi impossibili del processo penale e si tenga presente che la querela deve essere presentata entro tre mesi dall'evento ) e procederei direttamente con l'azione civile qualora non vi siano possibilità transattive con la controparte o la Compagnia di Assicurazione in sede di mediazione .

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buongiorno,sicuramente dal punto di vista civilistico, ottenere il risarcimento è possibile dal momneto in cui vi è una copertura assicurativa.Ove si riesca a provare una condotta particolarmente agressiva o comunque oltre quelli che sono i normali limiti agonistici si potrebbe ipotizzare una querela nei confronti di colui che ha commesso l'illecito per lesioni colpose.Resto a disposizione. Avv.Alessandro Soliman

Studio Legale Soliman Canali Avvocato a Genova

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certo che si..lei era un giocatore ovviamente
possiamo agire anche civilmente per un risarcimento danni

Avvocato Di Lallo Avvocato a Vairano Scalo

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Buongiorno Stefano,
Lei ha parlato di assicurazione...il sinistro è stato aperto? Occorre inviare immediatamente una raccomandata all'assicurazione. Più che dal punto di vista penale, infatti, occorrerà agire per ottenere il ristoro dei danni patiti attraverso la compagnia assicurativa.
Restiamo a disposizione.
Studio legale Giaccardi-Laurino

Studio legale Giaccardi-Laurino Avvocato a Torino

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Buongiorno, una recente sentenza della Corte di Cassazione in materia di lesioni personali e scriminante del rischio consentito in ambito sportivo chiarisce che l'area del rischio consentito è delimitata in rapporto all'osservanza delle regole del gioco praticato. La violazione di dette regole va, dunque, valutata in concreto, con riferimento all'elemento psicologico dell'agente (ovvero di colui che ha posto in essere la condotta incriminata) il cui comportamento può essere -pur nel travalicamento di quelle regole- colposo e quindi si tratterebbe di un'involontaria evoluzione dell'azione fisica legittimamente esplicata e allora non punibile, o, contrariamente, consapevole e dolosa intenzione di ledere l'avversario, approfittando delle circostanze del gioco.
Qualora volesse procedere dovrebbe provare la condotta dolosa del suo avversario.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e/o delucidazioni.
Cordiali saluti.
Avv. Marco Mendo

Studio legale Avv. Marco Mendo Avvocato a Savona

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Buongiorno
Nell ' ambito di una gara sportiva la possibilità di subire un incidente e dunque lesioni fisiche, è abbastanza probabile. Se vuole chiedere risarcimento,deve dimostrare la volonta' dolosa di colui che l ha colpita, attraverso filmati, testimonianze etc......e che il danno subito sia conseguenza della azione commessa.
Saluti.

Studio Legale Avv. Natascia Spicuzza Avvocato a Sant'Agata Li Battiati

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