Incendio boschivo colposo nel 2020 e messa alla prova
Inviata da sirt. 21 mar 2022
Il 5 febbraio 2020 mentre stavo bruciando alcune sterpi ho perso il controllo del fuoco che ha bruciato un prato di mia proprietà per 3800 mq. Ora sono indagato per incendio boschivo colposo (pena da uno a cinque anni) e domani avrò l'udienza preliminare del processo (mi è stata notificata la cosa 3 giorni fa). Quello che non capisco è che tutti parlano della riforma del processo penale con la riforma Cartabia, ma il mio avvocato mi ha detto che a me non si applicherà (nè sconto di pena ulteriore, ne messa alla prova coi servizi sociali). La cosa è corretta?
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Buongiorno,
in merito alla questione da Lei sottoposta, Le faccio presente che la legge n.134/2021, che detta le linee guida per l’attuazione della riforma del processo penale italiano, troverà attuazione nel termine di un anno dalla sua entrata in vigore (19 ottobre 2021) per mezzo di successivi provvedimenti normativi. Per il momento, ai sensi dell’art. 423 bis comma 2 c.p., se l’incendio è stato cagionato per colpa, la pena della reclusione è ridotta da 1 a 5 anni. Ad oggi, la messa alla prova con i servizi sociali è prevista per i soli reati puniti con la pena pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a 4 anni.
Buongiorno, ciò che le ha detto il suo avvocato è assolutamente corretto.
Il 27 settembre 2021 la Riforma Cartabia è approdata nel nostro sistema giudiziario come una debole fiamma d’inverno.
Il 19 ottobre scorso, al termine del c.d. periodo di vacatio legis, è entrata in vigore la prima parte della grande riforma del diritto processuale penale.
L’intero impianto normativo della riforma si divide come noto in due articoli, in particolare l’art. 1, che prevede una serie di deleghe al Governo da attuarsi entro un anno dalla vigenza della legge.
Pertanto, ad oggi la messa alla prova può essere richiesta per i reati la cui pena edittale nel massimo sia non superiore a 4 anni.
Inoltre, tengo a precisare che il rapporto e la scelta del professionista, in questo caso dell'avvocato, si basa sul principio dell'istituto personae, ossia su un rapporto di fiducia, in base anche alle qualità della persona stessa, se non si fida di ciò che le viene consigliato e meglio che si rivolga ad un altro legale.
Buona giornata
Avv. Silvia Passarini