Buongiorno, un mio famigliare si trova agli arresti domiciliari e la domanda è la seguente: come ci si comporta in caso di necessità di interventi tecnici da parte di elettricista, idraulico o simili, nella residenza in cui il soggetto vive con la sua famiglia?
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Gentile signora Chiara,la risposta della Collega e' tutta esatta ,salvo che nella individuazione del giudice competente a decidere:se il detenuto e' agli arresti domiciliari,l'istanza va rivolta al Giudice presso il quale pende il processo (Gip,GUP, GM o.Tribunale collegiale,Corte di Appello),secondo lo stato ed il grado del procedimento o del processo.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli
Gentile Chiara,
Dalla domanda non si evince se il provvedimento giudiziario di applicazione della misura cautelare rechi o meno il divieto di comunicare con persone terze rispetto ai conviventi.
In caso negativo, non c'è alcun divieto di ricevere visite, anche se sarebbe, consigliabile evitarne o limitarne il numero, specie se riguardino altre persone, eventualmente coinvolte nel fatto oggetto d'indagine, ma, ad ogni modo, nessuno commetterebbe alcuna violazione o reato, e l'ipotesi che seguano accertamenti sul visitatore (intercettazioni, pedinamenti, ecc.) è remota.
Altro è se effettivamente un divieto vi sia, poiché la visita sarebbe una violazione delle prescrizioni sulla modalità di espletamento della misura, dunque l'evento verrebbe segnalato all'Autorità Giudiziaria procedente e ne potrebbe effettivamente derivare un aggravamento della misura, fin anche la sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.
Attenzione però, in entrambi i casi, a non bisogna essere affrettati, perché se, ad esempio se si dovesse accogliere il visitatore andando o solo affacciandosi alla finestra potrebbe essere considerato violazione punita con la reclusione da due a cinque anni, e, in caso di successiva condanna, di non poter beneficiare nuovamente degli arresti domiciliari, salvo che il giudice ritenga, sulla base di specifici elementi, che il fatto sia di «lieve entità» e che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte comunque con gli arresti domiciliari stessi (Art. 386, c. 5-bis, c.p.p. come mod. dalla l. 16.04.2015 n. 47).
Ad ogni modo sarebbe opportuno informare il magistrato di sorveglianza della necessità di adempiere ai lavori.
Avv.marina ligrani
BUONGIORNO, con la violazione delle prescrizioni imposte dal giudice, in sede di irrogazione della misura degli arresti domiciliari, l'interessato rischia il c.d. "aggravamento della misura", cioè la custodia cautelare in carcere; nonché integra un precedente comportamento oggetto di valutazione negativa allorquando, trascorso del tempo, richiederà nuovamente di beneficiare della misura degli arresti domiciliari, originariamente violata.-
Chi fa visita al cautelato agli arresti domiciliari, rischia accertamenti: eventualità prossima alla certezza, allorquando le indagini sono ancora in corso. Per altro, di frequente capita che un soggetto venga posto agli arresti domiciliari per fini investigativi: in parziale libertà sarà tentato di contattare i propri correi, così da offrire, alle forze dell'ordine che monitorano i suoi movimenti mediante intercettazioni ambientali e telefoniche, nuovi spunti investigativi ovvero elementi ulteriori di prova volti a completare il quadro istruttorio, ancora fluido ed in fase di sviluppo. PER Fare interventi tecnici occorerebbe presentare un provvedimento motivato al Tribunale DI Sorveglianza chiedendo la AUTORIZZAZIONE. Mi contatti tramite portale.
Avv. TICOZZI Chiara Letizia
MILANO