Il dipendente della banca ha comunicato il mio username e la mia password per l'accesso ai servizi internet (quali ad es. la visualizzazione dell'estratto conto) a mio padre (sono maggiorenne) senza chiedere il mio consenso e senza darmene alcuna comunicazione. Questo perché, magari, tra i due esiste un rapporto di fiducia tale da aver spinto il primo a comunicare i suddetti dati al secondo. Quali sono i miei diritti? Si configura un caso di violazione della privacy o dell'obbligo di riservatezza del dipendente nel trattamento di dati personali del cliente? Grazie.
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Buon pomeriggio,
Ogni illecito cagionato è fonte di risarcimento del danno. Trattndosi di danno da contatto sociale qualificato, il risarcimento spetta alla banca. Prima di adire l'autorità giudiziaria, si rende necessario un reclamo e, se la risposta della banca non è soddisfacente, si ricorre all'ABF, arbitro bancario finanziario. Il danno deve essere sempre provato.
Cordialità.
Avv. Paola Federici
Salve sig. Andrea, concordo con i miei colleghi, sicuramente lei ha la possibilità di farsi risarcire dalla banca e dal dipendente che ha commesso l'illecito, ma deve darne debita prova, documentale e testimoniale, sia dell'accaduto che del danno che ne ha subito- cordialità
Buongiorno
Signora Sicuramente ci sono gli estremi per risalenti sia nei confronti della banca che nei confronti del dipendente che ha violato il segreto professionale però deve essere provato documentalmente.
DISTINTI SALUTI
AVV.Giovanna Oriani
Gentile sig. Andrea,
certamente, se dispone della prova che effettivamente il Suo username e la sua password siano stati comunicati proprio dalla Banca a Suo padre , può agire nei confronti del dipendente infedele che della Banca stessa.
Cordialmente
Avv. Alfredo Guarino
Napoli