Salve,
io sono agli arresti domiciliari, praticamente mi è arrivato un definitivo di una tentata truffa di circa 3 anni fa. Sono stato condannato a due anni, un anno l'ho scontato tra casa e arresti domiciliari poi sono uscito e sono andato a lavoro come autista di camion con regolare contratto per un anno. Ora a 8 mesi che sono ai domiciliari è arrivato il definitivo che sono 12 mesi. Io dico: io stavo lavorando e il mio datore di lavoro ancora mi vuole tenere ma il tribunale di Catania non mi dà gli arresti al lavoro perché col camion giro tutta l'Italia ma io so con certezza che in Calabria persone col mio stesso problema lavorono senza problemi e io già ho fatto 8 mesi. Posso risolvere secondo voi?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 6 persone
Buongiorno, occorre esaminare l'ordinanza con la quale il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, presentare un'istanza AL Tribunale del Riesame di revoca o sostituzione della misura cautela re correlate da apposita documentazione riguardante la sua buona condotta e il suo stato di non pericolosita' sociale al momento. Rimango a disposizione
Cordiali saluti
AVV. TICOZZI Chiara
MIlANO
Buongiorno occorre che il suo legale depositi una apposita istanza motivata e supportata da documenti oltre che corroborata dalla condotta da lei tenuta sino a questo momento, in rispetto della misura cui è attualmente sottoposto.
Caro Alfio,
la risposta al tuo quesito è sicuramente affermativa, alla luce della pronuncia della Corte di Cassazione – Sentenza n. 1480/2013, con la quale un condannato, che sta scontando la pena agli arresti domiciliari, ha diritto di lavorare se la propria famiglia non ha altri mezzi di sostentamento. Tale presupposto va provato con documenti e/o testimonianze che possano dimostrare senza alcun dubbio il concreto e reale stato di indigenza del condannato.
Cordiali saluti