Legge 3/2012 posso usufruirne per debiti con equitalia?
Inviata da Fabio. 28 lug 2015
Buongiorno,
Sono di Pavia, avendo debiti con equitalia che non riesco a onorare vorrei sapere se posso usufruire di questa legge, ma non trovo esperti in materia.
Attendo Vostre.
Grazie.
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Se Lei non è imprenditore - o è piccolo imprenditore che non è soggetto alle procedure fallimentari - può usufruire della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento prevista dalla L. n. 3/2012. Per arrivare a tale composizione è necessario che si rivolga ad un professionista, il quale dovrà esaminare tutta la documentadezione in suo possesso e presenterà al Tribunale del luogo di Sua residenza la proposta di accordo di composizione della crisi.
A disposizione per ogni chiarimento.
Avv. Fulvio Luzzi Conti
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La legge salva-suicidi, sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani, concede ai privati (artigiani, agricoltori, commercianti, ecc.) in situazione di effettiva difficoltà economica, che quindi non sono in grado di ripagare i propri debiti nei confronti sia di Equitalia che delle banche, la possibilità di rivolgersi al Tribunale.
Quest’ultimo, una volta accettata la proposta del debitore, nominerà un esperto contabile che analizzerà i conti (debiti e averi) del cittadino e lo aiuterà a mettere in atto un «piano di rientro» creditizio.
I creditori, dall’altra parte, non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare. Condizione perché il piano di rientro venga avviato è che esso venga accettato da almeno il 60% di chi deve ricevere i soldi
Piano di Rientro: perché i creditori accettano?
Tra i creditori si possono annoverare anche le banche: se, a titolo esemplificativo, un privato ha contratto un mutuo di 100 mila euro che non riesce più a pagare a causa di un’effettiva difficoltà economica, egli può proporre all’istituto una riduzione della somma. Molto spesso alla banca, a causa della crisi che affligge il settore immobiliare, converrà infatti raggiungere un’accordo con il cittadino che vendere l’immobile all’asta.
Lo stesso discorso vale per Equitalia. Non potendo effettuare un pignoramento sulla prima casa, accettando la rinegoziazione del debito infatti, il fisco riuscirebbe a rientrare in possesso di una parte della somma.
Per quanto riguarda i fornitori: la legge salva-suicidi prevede delle agevolazioni fiscali dovute al fatto che essi percepiscono delle cifre inferiori rispetto a quelle pattuite precedentemente.
Insomma, da un lato il cittadino potrà ripagare i propri debiti in base a quanto realisticamente può permettersi, dall’altro i creditori riusciranno a rientrare dei propri soldi, usufruendo anche di determinate agevolazioni fiscali.
Aggiornamento: il 28 gennaio 2015 è entrato in vigore il procedimento di esdebitazione.
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Buonasera Sig. Fabio,
in osservanza della l. 3/2012, Le consiglio di presentare presso il Tribunale un'istanza di nomina dell'esperto o dell'Organismo di Composizione della crisi. Contemporaneamente sarà opportuno redigere il piano del consumatore che, una volta ammesso, è vincolante per i creditori, a differenza dell'accordo che prevede il consenso degli stessi. Le ricordo che i debiti contratti con Equitalia aventi ad oggetto contributi previdenziali possono essere parzialmente ridotti mentre quelli aventi ad oggetto Iva possono essere dilazionati ma dovranno essere integralmente saldati. Potrà richiedere la moratoria di un anno cosicchè la proroga dei pagamenti le consentirebbe di ricercare risorse per soddisfare i creditori.
Per ulteriori informazioni o per la redazione del piano mi contatti.
Caro Fabio,
le procedure richiamate dalla legge n. 3 del 2012 consentono ai contribuenti anche di saldare la propria situazione nei confronti di Equitalia. Tuttavia, l'IVA e le ritenute operate e non versate non possono essere abbattute, essendo possibile soltanto rinviare il pagamento.
Per qualsiasi chiarimento mi contatti
Avv. Domenico Laieta.
Egr. Sig. Fabio
la legge concede ai privati in situazione di effettiva difficoltà economica, che quindi non sono in grado di ripagare i propri debiti nei confronti sia di Equitalia che delle banche,la possibilità di rivolgersi al Tribunale. Quest’ultimo, una volta accettata la proposta del debitore, nominerà un esperto contabile che analizzerà i conti (debiti e averi) del cittadino e lo aiuterà a mettere in atto un «piano di rientro» creditizio.
Questo in linea di estrema sintesi. Dovrà trovare un professionista che sappia analizzare adeguatamente tutti i suoi incartamenti e valutare unitamente ad un avvocato se sussistono i presupposti per l'azione.